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IlMessaggero – Urna non benevola ma per tornare in alto servono le grandi sfide

No, l’urna di Nyon non è stata benevola con l’Italia. Innanzi tutto, perché ha abbinato la Roma alla Fiorentina proprio all’ultimo palpito – per un nulla i giallorossi non hanno pescato il piccolo Bruges – e, dunque, ha...

Francesco Parrone

No, l’urna di Nyon non è stata benevola con l’Italia. Innanzi tutto, perché ha abbinato la Roma alla Fiorentina proprio all’ultimo palpito - per un nulla i giallorossi non hanno pescato il piccolo Bruges - e, dunque, ha sancito che una squadra italiana sarà certamente eliminata dal torneo nel gran frullare degli ottavi di finale dell’Europa League. Peccato. Del resto, la modesta serie A cullava l’ambizione di piantare il tricolore nella mappa dei quarti addirittura con cinque formazioni. E invece. Il sorteggio ha accostato il Torino ai russi dello Zenit San Pietroburgo, l’Inter ai tedeschi del Wolfsburg e il Napoli ai russi della DinamoMosca. Pessimi accoppiamenti, si diceva.

Se però l’Italia vorrà tornare a dialogare con il bello sfrecciare del passato, non potrà sottrarsi alle difficoltà delle competizioni europee. Va annotato, fra l’altro, che siamo l’unico paese ad aver mantenuto in corsa tutti i club accreditati alle coppe. Sei su sei. Perché, a rifletterci, la Roma ha lasciato la Champions, ma è scivolata in Europa League. E ad infondere un filo di fiducia provvede generosamente il secondo posto che occupiamo nel ranking Uefa stagionale per nazioni, alle spalle della Spagna. Ma non bisogna rimbalzare sulla gommapiuma del tranello: nel ranking generale, quello che «conta», siamo ancora quarti; più vicini ai quinti, i portoghesi, che in prossimità dei terzi, i tedeschi.

HULK & SCHÜRRLE - Così, non è inutile ricordare i pericoli internazionali cui le squadre italiane andranno incontro il 12 e il 19 marzo. Lo Zenit di Villas Boas (e di Criscito) comanda il campionato russo, è planato nell’Europa League dopo aver sbandato nel girone della Champions, ha appena eliminato il Psv e si affida al brasiliano Hulk e del venezuelano Rondon. Secondo nella Bundesliga, viceversa, il Wolfsburg di Hecking è squadra assai talentuosa. A trascinarlo sono soprattutto Schürrle, Dost, De Bruyne e Luiz Gustavo. Della Dinamo Mosca, infine, poco è affiorato in questa stagione, se non che è allenata da Cherchesov, l’ex portiere dello Spartak negli anni ‘80, e sbandiera il francese Valbuena. Rafa Benitez è stato il meno sfortunato.