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ilMessaggero – Zaza oggetto non identificato. Paga la pochezza del Sassuolo?

Francesco Parrone

Devastato dai media e infiacchito dal dover rispondere quotidianamente a tutti su tutto, l’ex Grande Incompreso del nostro calcio, Zaza Simone da Policoro, si è presentato a San Siro come uomo nuovo del calcio nostrano. Magia del gol realizzato...

Devastato dai media e infiacchito dal dover rispondere quotidianamente a tutti su tutto, l’ex Grande Incompreso del nostro calcio, Zaza Simone da Policoro, si è presentato a San Siro come uomo nuovo del calcio nostrano. Magia del gol realizzato in azzurro contro la Norvegia che gli ha sconvolto la vita al di fuori del campo. E, vedrete, il Sassuolo con il nuovo Zaza, quello sbarbato per volere popolare, sarà tutta un’altra cosa rispetto allo scorso anno quando, sempre di fronte all’Inter, prese sette reti in casa. Vero: stavolta sette reti il Sassuolo le ha prese in trasferta. E Zaza, sostituito dopo un’ora e cinque minuti di gioco sul punteggio di 5-0, non l’ha beccata mai. Ma mai proprio mai. E, di fronte a lui, ha brillato la stella di Mauro Icardi, uno che ha nome e cognome italiano ma che, ahinoi, mai giocherà con l’ Italia. E se mai il ct Antonio Conte doveva dare un’occhiata interessata a qualcuno, sicuramente sarà stato impressionato da Dani Osvaldo, che è mezzo italiano e mezzo argentino, e che per sua fortuna ha scelto di giocare in azzurro.

IL BALLO DI SIMONE - Giornataccia, in parole povere, per l’eroe di Oslo. Alla prima verifica in campo nazionale, Zaza ha giocato una partita pessima, controllato con facilità irrisoria da Ranocchia, suo compagno con l’Italia. Nessuno spunto, nessun tiro, niente di niente prima del cambio con tal Pavoletti. Possibile, si chiedevano al Meazza, che quel 10 in maglia bianca sia lo stesso che ha incantato contro Olanda e Norvegia? Certo, il Sassuolo di Di Francesco non vale neppure la metà dell’Italia di Conte ma c’è un limite a tutto. Gli attaccanti nostrani, Zaza, Destro e Immobile una volta tornati nelle rispettive squadre hanno deluso; Giovinco non ha nemmeno giocato contro l’Udinese e Quagliarella contro la Sampdoria l’ha presa un paio di volte. Un trend negativo addolcito solo dalla doppietta di Osvaldo, prima infortunato e poi rimandato a casa da Coverciano, e rovinato dalla tripletta, e che tripletta, di Icardi. Che sarà pure un tipo strano, estroverso, piacione e vanitoso ma che è soprattutto un grande attaccante. Uno di quelli che, in giornata di grazia, da soli ti fanno vincere le partite; uno di quelli che farebbero comodo, e molto, anche all’Italia

Solo che, mettiamoci l’anima in pace, l’ Italia non vedrà mai in campo Maurito che punta a piazzarsi al fianco di Messi e Di Maria nella Seleccion. Negli anni passati ci hanno provato in tutti i modi, i dirigenti della Figc, a convincerlo a scegliere la maglia azzurra, ma Maurito non ha mai ceduto. Ha sempre dichiarato di sentirsi argentino e non ha mai cambiato opinione. In cuor suo spera che prima o poi qualcuno a Buenos Aires si accorgerà di lui e, intanto, ha confezionato la prima tripletta della sua carriera. Ovviamente davanti alla sua Wanda, festeggiante in tribuna con tanto di pancione.