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IlSecoloXIX – Genoa e Inter, piani simili tra brand e capitali d’Asia

Ieri Erick Thohir era a Milano per il cda dell’Inter e di Media-Co. Riferimento in qualche modo duplice anche alle vicende di casa Genoa. Perché Enrico Preziosi ha spiegato come la trattativa per l’entrata di capitali cinesi nel club, al di...

Francesco Parrone

Ieri Erick Thohir era a Milano per il cda dell’Inter e di Media-Co. Riferimento in qualche modo duplice anche alle vicende di casa Genoa. Perché Enrico Preziosi ha spiegato come la trattativa per l’entrata di capitali cinesi nel club, al di là dell’attesa per la proposta asiatica sulla formula, avrebbe comunque tempi lunghi, di mesi, come era stato fra Morattie l’indonesiano (anche nel caso di passaggio di una quota minoritaria). E, in secondo luogo, perché anche la nuova Inter ha fatto scelta strategica affine a quella rossoblù, con la costituzione di una controllata (altre società sul brand hanno preferito operazioni di lease-back), appunto Media-Co, per lo sfruttamento del marchio, agendo nei settori di marketing, merchandising, sponsor. Come ha fatto la società di Villa Rostan costituendo Genoa Image, posseduta interamente dal Genoa, con un provento straordinario di circa 27,5 milioni che è stato determinante nella chiusura del bilancio 2013 in attivo, utile d’esercizio di 381.602 euro.

La nuova società nerazzurra comprende pure i diritti tv, esclusi invece da quella genoana (proventi di quasi 33 milioni nel 2012, circa 29,5 nel 2013). Media-Co. guarda soprattutto a Indonesia e mercato asiatico. Così come Genoa Image avrà tra le missioni lo sviluppo del marchio all’estero, vedi il Sudamerica con cui c’è storico legame o la stessa Asia. Quest’ultimo, non indizio legato all’operazione societaria coi cinesi, sebbene non sia escluso che possa essere di futuro interesse, perché la società che avrà in concessione lo sfruttamento del marchio è precedente all’inizio dei contatti col gruppo industriale orientale. Restando al bilancio, l’ad Zarbano nell’assemblea dei soci di domenica ha parlato in positivo della riduzione costi di lavoro (prospettiva del 20%) e degli ammortamenti (sul 17%). Alla prima casella, effetti principali sul prossimo rendiconto, ma dal 2012 al 2013 calo di 693.704 euro (da 38.355.116 a 37.661.411). Tuttavia, aumentodi 1,8 milioni circa per allenatori. Altro aspetto, la riduzione del parco giocatori: patrimonio calciatori passato da 99.380.534 del 2012 a 76.961.015 del 2013.