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IlSecoloXIX – Mazzarri, il record è in pericolo. Se perde rischia il primo esonero…

Toh, chi si rivede. L’ex Mazzarri, l’ex Icardi, l’ex Campagnaro. Domani sera a San Siro è di nuovo Inter–Samp ma stavolta non somiglia alla sfida degli ultimi anni. Stavolta la Samp ci arriva con 4 punti in più e pronta a giocarsela...

Francesco Parrone

Toh, chi si rivede. L’ex Mazzarri, l’ex Icardi, l’ex Campagnaro. Domani sera a San Siro è di nuovo Inter-Samp ma stavolta non somiglia alla sfida degli ultimi anni. Stavolta la Samp ci arriva con 4 punti in più e pronta a giocarsela davvero alla pari, persino con qualche velleità a dispetto delle quote dei bookmaker che accreditano la vittoria dell’ Inter (1.8 la quota media) molto più di quella doriana (4.4). Nell’ultimo confronto i tre ex blucerchiati diedero un dispiacere alla Samp di Mihajlovic con un poker al Ferraris che sarà ricordato soprattutto perl’errore dal dischetto di Maxi Lopez e il braccio di ferro sentimental-sportivo stravinto dal giovane Icardi sull’ex fratello Maxi.

All’andata però, nella prima trasferta con Mihajlovic in panchina, era stato il brasiliano Garcia Renan, entrato in campo nel finale, a dare un dispiacere ai nerazzurri fissando il risultato sull’1-1 con una rasoiata da fuori di rara velenosità. Domani sera ci risiamo ma per la prima volta da parecchio è appunto la Samp a fare la big e l’ Inter a tremare. Walter Mazzarri da tecnico navigato e fine psicologo sa bene che contro i suoi ex blucerchiati si gioca molto del suo futuro e del primato a cui tiene tanto. Quale primato? Quello di allenatore mai esonerato, record che mai come in queste ore vacilla sotto i colpi di prestazioni scialbe e sconfitte impensabili (come l’1-4 in casa col Cagliari di poche settimane fa). Molti pensavano che già l’eventuale flop a Cesena gli sarebbe costato la panchina ma al “Dino Manuzzi” ci ha messo una pezza il solito Icardi, su rigore, strappando tre punti d’oro con i romagnoli furibondi per la direzione di gara di Mazzoleni che nel penalty ha espulso il portiere Leali (squalificato tre turni per proteste).

L’ossigeno per il tecnico di San Vincenzo però potrebbe non bastare se domani col Doria non dovesse muovere la classifica dell’ Inter. Il fatto che il patron indonesiano Erick Thohir ieri da un portale indonesiano gli abbia confermato la fiducia, quella stessa fiducia che una sua intervista precedente sembrava avergli tolto («Sono stato male interpretato, ho fiducia nel mister e nel progetto, non staremo a contargli le partite...» ha detto), non lo mette in una posizione di tranquillità. Cinquantatré anni compiuti, due stagioni con la Samp tra il 2007 e il 2009, Mazzarri sa bene che contro i blucerchiati caricati a mille da Mihajlovic la sua stagione può riprendere quota o precipitare anche nei rapporti con il patron di Giacarta. Patron che in queste ore ha già rotto con l’ex Massimo Moratti e negli ultimi mesi ha fatto fuori altri simboli del recente passato: il ds Marco Branca, il team manager Ivan Cordoba, forse presto pure l’attuale vicepresidente Javier Zanetti.

Mazzarri, insomma, finora ha resistito nonostante i risultati così così ma secondo molti manca solo il suo nome per chiudere lo “spoils system” che la nuova società indonesiana sta creando. Si fanno già i nomi dei tecnici pronti a subentrargli nella prossima stagione: come noto c’è Mihajlovic ma anche Roberto Mancini, che a Cesena era in tribuna, David Moyes ex Manchester United e perché no il figliol prodigo Andrea Stramaccioni oggi rivelazione dell’Udinese dei Pozzo. Molto dipende da domani sera, in pratica. L’ Inter affronterà la Samp con diversi dubbi di formazione. La risonanza magnetica effettuata ieri da Guarin ha escluso lesioni muscolari ma il colombiano non sarà disponibile. In attacco il tecnico toscano dovrebbe riaffidarsi alla coppia argentina Icardi-Palacio, mentre in difesa tornerà Vidic dopo il riposo concessogli col Cesena. Sulla fascia destra ballottaggio tra Obi e Mbaye.