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IlSecoloXIX – Okaka fa la pace con Mihajlovic e stasera parte titolare a San Siro

Alessandro De Felice

Niente multa ma soprattutto nessun rancore. Addirittura una maglia da titolare nella sfida di stasera contro l’Inter a San Siro (ore 21) per gli Ottavi di Coppa Italia. Al fianco di Djordjevic, coppia inedita che cercherà di sbancare la Scala...

Niente multa ma soprattutto nessun rancore. Addirittura una maglia da titolare nella sfida di stasera contro l’Inter a San Siro (ore 21) per gli Ottavi di Coppa Italia. Al fianco di Djordjevic, coppia inedita che cercherà di sbancare la Scala del calcio. E' stata una crisi lampo quella tra Stefano Okaka e Sinisa Mihajlovic. Come tutti i tifosi speravano, la rottura è durata meno di 24 ore. È rientrata ieri appena la squadra si è radunata a Bogliasco per la rifinitura. Erano circa le 14 e appena il gruppo è sceso dal pullman si è visto Okaka sorridere e abbracciarsi con alcuni compagni, segno che il terremoto del giorno prima, quandol’italonigeriano aveva tuonato dopo essere stato cacciato dalla sala video per un diverbio con Mihajlovic, era alle spalle. Poco dopo la squadra si è di nuovo radunata nella stessa sala video e qui la riconciliazione è stata suggellata a quanto pare persino da un applauso del gruppo. Poi Mihajlovic e il giocatore si sono appartati e chiariti lasciandosi alle spalle ogni dissapore. Il tecnico serbo avrebbe anche fatto ammenda per le parole offensive usate il giorno prima allontanandolo. Okaka ha fatto lo stesso per la reazione e per avere mancato di rispetto al ds Carlo Osti, incontrato uscendo. Amici come prima insomma. Un problema in meno per la Samp che rischiava di guastare l’ottimo clima dello spogliatoio per una discussione in fondo legata solo al nervosismo per le voci di mercato e le tante pressioni dovute al momento d’oro tra terzo posto e arrivi eccellenti. A riprova della pace Okaka non sarà neppure multato e soprattutto la Samp gli ha rinnovato la fiducia assicurando al suo agente che lo considera «incedibile».

Il ruolo dell’agente è stato importante per ricucire la ferita. Andrea Cattoli già lunedì sera è piombato a Genova da Cesena per calmare il giocatore e affrontare il problema con la Sampdoria. Cos’è accaduto di preciso? Semplice: un lungo confronto telefonico tra lo stesso Cattoli e Antonio Romei, ormai figura sempre più centrale nella gestione dell’attuale Samp, ha riportato la calma e rimesso le cose al loro posto. In quel che è emerso c’è che il giocatore ha sì sbagliato nel rispondere al richiamo di Mihajlovic (gli contestava il mancato saluto ai tifosi dopo la vittoria di Parma, ndr) ma anche il tecnico non avrebbe usato frasi propriamente “morbide” all’indirizzo del giocatore nel momento dell’allontanamento. Da qui il raptus di collera di pochi istanti dopo dello stesso Okaka scaricato sul malcapitato ds Osti che transitava in quel momento. Insomma, è uno di quegli episodi che in uno spogliatoio possono capitare ma che si superano a bocce ferme, una volta sbolliti gli animi. È quello che è successo ieri con buona pace di tutti, in primis i tifosi che dietro la frase sibillina postata poi da Okaka sui Social («La verità verrà fuori») temevano il possibile effetto domino di un nervosismo crescente a tutto svantaggio della serenità della squadra. Non succederà. La squadra è unita e tra Sinisa e Stefano il feeling è di nuovo ottimo. Okaka per spiegare ai tifosi di non voler affatto «guastare l’armonia» (accusa di Mihajlovic il giorno prima) vorrebbe anche che la Sampdoria chiarisse con una nota ufficiale l’accaduto ma questo difficilmente succederà. La Samp, infatti, ha preso atto della riconciliazione e ritiene l’episodio chiuso.

La soddisfazione, in compenso, per Okaka sta nel fatto che già stasera avrà la possibilità di dimostrare il suo valore incampo. Sarà lui il Re di Coppa che dovrà cercare di scardinare la difesa nerazzurra e provare a regalare alla Samp quell’accesso ai Quarti che l’anno scorso naufragò all’Olimpico contro la Roma (1-0). Sarà un’altra partita da dentro o fuori e Mihajlovic la rigiocherà, come lo scorso gennaio nella capitale, con una squadra sperimentale rispetto a quella del campionato. A dispetto delle dichiarazioni di inizio stagione, infatti, quando la Coppa Italia era stata indicata come «una possibile porta d’accesso per l’Europa», il serbo ha fatto due conti e ha scelto di difendere il campionato mettendo in campo le seconde linee. Così giocheranno quasi tutti quelli che stanno giocando meno, compresi molti che sono tra i possibili partenti (Romero, Gastaldello, Wszolek, Marchionni). In attacco partirà titolare addirittura Djordjevic, che finora ha giocato solo pochi secondi nel finale di Parma. Mihajlovic non sarà in panchina per squalifica e la stretta di mano all’amico Roberto Mancini la darà il suo vice Nenad Sakic. Di fronte ci sarà un’Inter che rispetto al campionato avrà solo un volto nuovo: il portiere argentino Carrizo. Per il resto ci saranno diversi ex, da Campagnaro al neo papà Maurito Icardi, e il nuovo acquisto Shaqiri per la prima volta titolare.