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IlSecoloXIX – Rigore di Icardi. I nerazzurri vincono a Cesena e Mazzarri rifiata…

Francesco Parrone

Torna alla vittoria l’Inter, ma non a convincere. I nerazzurri non conquistavano i tre punti da tre turni e in trasferta da 190 giorno (2-0 a Parma dello scorso 19 aprile). Walter Mazzarri può respirare, almeno per qualche giorno. Ma la cappa...

Torna alla vittoria l’Inter, ma non a convincere. I nerazzurri non conquistavano i tre punti da tre turni e in trasferta da 190 giorno (2-0 a Parma dello scorso 19 aprile). Walter Mazzarri può respirare, almeno per qualche giorno. Ma la cappa sulla sua panchina non si è dissolta. Il successo di Cesena è arrivato grazie a un calcio di rigore trasformato da Icardi al 31’ del primo tempo, concesso per un fallo del portiere Leali, espulso, su Palacio. Fallo contestato dai giocatori della formazione romagnola. E con il Cesena (in maglia rosa per onorare la memoria di Marco Pantani, ai quali i tifosi hanno dedicato un lungo striscione chiedendo “giustizia” per la sua morte) in dieci non sono riusciti a segnare altri gol (pericolosa una conclusione di Kovacic e un sinistro di Hernanes a fil di palo) anche se, almeno, la porta di Handanovic non ha corso grossi rischi, a parte una respinta su una conclusione di Cascione al 24’ della ripresa.

Vittoria sì, dunque, ma condita da tanta noia. Mauro Icardi dopodomani sera ritroverà la Sampdoria, l’ultima volta al Ferraris non fu molto simpatico. Non tanto per il gol segnato, ma per quella antipatica esultanza sotto la Sud: «Volevamo vincere - ha detto l’argentino - abbiamo dimostrato di essere una grande squadra dopo le tante partite non giocate bene. Loro hanno attaccanti alti e abbiamo un po’ faticato sui lanci, nonostante la superiorità numerica. Un gol che salva la panchina di Mazzarri? Sono cose che decide la società. Sicuramente adesso abbiamo due giorni per preparare la gara con la Samp con un po’ più di serenità».

Così Walter Mazzarri: «Questo successo ci voleva, i ragazzi sentivano la pressione. Forse l’espulsione di Leali è stata eccessiva: toglierei la regola del rigore più il cartellino rosso. Anche perché, per assurdo, forse stavamo giocando meglio in parità numerica: poi è subentrata la frenesia e ci è mancata la lucidità per chiudere la partita. Abbiamo sprecato troppi contropiede in undici contro dieci e ci avrebbero potuto fare anche gol perché a volte siamo stati troppo ingenui. Capisco lo stato d’animo dei miei giocatori, avevano una gran voglia di tirarsi fuori da questo momento in cui girava tutto storto. La prossima volta saremo più cinici, intanto prendiamo questi tre punti».

Alla domanda su Moratti ha nuovamente svicolato: «Da quando sono arrivato all’Inter c’è stato un passaggio societario continuo. Sono cose che riguardano soprattutto la società. Io sono in ottimi rapporti con tutti, compreso Moratti. Poi basta non devo dire altro, sono cose societari e non dovete chiederle a me...Io garantisco che ho un buon rapporto con tutti, io sono un dipendente molto importante per una società ma sempre un dipendente. Se l’altro presidente vuole che rimanga, rimango. Sennò sanno come fare. E per quanto riguarda le mie dichiarazioni, andatevele a risentire. Sono state chiareemi fa piacere che le abbia interpretate nel modo giusto anche Moratti. Ho parlato di quell’argomento solo per rispondere alle domande incalzanti dei giornalisti. Ho fatto un discorso generale, andate a risentire quello che ho detto».