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Amici contro. Per la prima volta. Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic: tra Inter e Sampdoria c’è una partita nella partita. Nella Scala del Calcio l’allievo Sinisa proverà a superare il maestro Mancio. A rovinare un po’ l’atmosfera quasi romantica c’è la squalifica di Mihajlovic, espulso contro il Brescia. Sulla panchina blucerchiata siederà Nenad Sakic, Mihajlovic dovrà limitarsi a guidare i suoi dalla tribuna. Peccato, ma anche così la sfida mantiene un fascino particolare con Mancio e Sinisa che nei giorni della vigilia si sono scambiati a distanza messaggi di stima e affetto. Mihajlovic chiama: «Con Mancini non ci potrà essere l’abbraccio in campo, ma ci sarà sicuramente prima o dopo il match». E Bobby-gol risponde: «Per me sfidare la Samp è sempre speciale anche se sarebbe stato più bello con Sinisa in panchina. La sua Samp sta facendo benissimo, gioca senza pressioni e merita di essere in alto».
Fair play ai massimi livelli: non può essere una partita di Coppa Italia a minare un rapporto speciale che nasce nel lontano 1994 quando Mihajlovic arriva alla Sampdoria dalla Roma e trova in Mancini una guida importante per la sua rinascita calcistica, dopo le difficoltà incontrate in giallorosso. Mancio e Sinisa giocano insieme tre anni in blucerchiato e due alla Lazio dove conquistano uno storico scudetto, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una SupercoppaEuropea. Bobby-gol si ritira nel 2000, ma nel 2002 va ad allenare la Lazio dove ritrova il vecchio compagno d’avventura. L’amicizia continua, stavolta con ruoli diversi: Mancio in panca, Mihajlovic ancora in campo, al centro della difesa. Insieme conquistano un’altra Coppa Italia nel 2004. Poi Mancini passa all’Inter dove porta con sé il fido Sinisa che chiude la carriera in nerazzurro, nel 2006, dimostrando che il suo sinistro sa sempre fare male. Finita qui? Assolutamenteno perché il serbo resta all’Inter come vice di Mancini fino al 2008. Due stagioni preziose in cui i nerazzurri vincono due scudetti, mentre Mihajlovic aiuta il giovane Balotelli a sbocciare e impara i trucchi del mestiere prima di spiccare il volo dasolo. «Se sono diventato allenatore è merito di Mancini - racconterà Sinisa arrivendo alla Sampdoria - lo devo a lui che per me è come un fratello e sul campo è il migliore di tutti. Poi è ovvio che ci ho messo del mio perché sono uno che non si arrende mai...». Ecco, stasera sarà il momento di dimostrare al Mancio che avuto ragione a puntare sul suo “fratellino” Mihajlovic. La Samp contro il Mancini allenatore in 12 precedenti non ha mai vinto. Però, si sa, c'è sempre la prima volta...
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