00:52 min

ultimora

Impallomeni: “Inter diversa dall’anno scorso, resuscitata dalla Roma che…”

Matteo Pifferi Redattore 
"Fisicamente non sono ancora al top, si è dispersa la fame, la voglia vista lo scorso anno", dice Impallomeni sull'Inter

Stefano Impallomeni, ex calciatore e giornalista, ha parlato a TMW delle vittorie delle big nel weekend:

"Hanno mostrato tutte qualcosa. Il Milan si prende 60 minuti di sofferenza, è stato intraprendente e volitivo, ha mostrato coesione di gruppo. Il Napoli ha mostrato l'effetto Conte, che prova a smorzare gli entusiasmi anche vedendo il primo tempo. Lukaku è l'emblema che le cose lì davanti non sono di facile soluzione, di un Napoli comunque Conte-dipendente. Juve solida, compatta, con forte mentalità, quindi scelgo Inter e Juventus. La Juve era incompleta, ma ha una difesa mostruosa, copre bene il campo, si vede la mano di Motta. E l'Inter è stata resuscitata dalla Roma. E' più vulnerabile e la Roma non ha saputo sfruttare l'occasione".

Inter diversa quindi?

"Non ha l'intensità dello scorso anno. Non vedo giocatori deconcentrati, ma è vulnerabile. Fisicamente non sono ancora al top, si è dispersa la fame, la voglia vista lo scorso anno. Ha mostrato più difetti che pregi finora, ma è la più attrezzata rispetto alle altri. Se ritrova intensità e voglia, rivince lo Scudetto, perché è lì. La Roma non ha saputo capire che questa Inter andava punita, perchè è piena di limiti. E l'Inter lo sa, è consapevole di questi limiti ora. Sono tre punti pesantissimi. Se fa filotto anche con la Juve, giocando così, vince lo Scudetto".

Sugli arbitri

"Non mi sento di attaccare Rocchi. Sta facendo uno sforzo immane per mettere le cose a posto. Quando parla dell'episodio di Douglas Luiz, lui ha detto che non transige ed è rosso e che hanno sbagliato al VAR. Per eliminare la cultura del sospetto bisogna sentire Rocchi. Il discorso è che non ci sarà mai uniformità di giudizio e mancano gli attributi per decidere su certi episodi. Certi errori non si devono commettere, sbagliare è umano ma perseverare è diabolico. Non c'è una classe arbitrale che sta crescendo, soprattutto come personalità".