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La sconfitta con la Bolivia non gliel’hanno perdonata e sembra che sia colpa dei suoi atteggiamenti. In Argentina c’è critica molto Edgardo Bauza, il ct della Nazionale, per il suo comportamento: “E’ diventato un ct cinico e spaccone”, è l’accusa. Il giornalista Mariano Gil sul sito di El Tribuno ha scritto: “Il suo cinismo è stato evidente quando si è trattato di parlare della squadra Argentina dopo la vittoria con il Cile. Come previsto tutti hanno parlato della vittoria, ma non della prestazione dell’Albiceleste. La mossa per un po’ è servita e le sue parole hanno riempito le ore in tv e delle radio e per riempire centinaia di pagine sui giornali. Il cinico è una persona che non sente rimorso o vergogna. Colori che conoscono Bauza sono entusiasti della sua personalità, o almeno lo erano prima dell’approdo in Nazionale perché era un ragazzo semplice, di carattere, nessun mistero, esperto, leader dentro e fuori dallo spogliatoio, con un’idea di calcio. Ma poi è cambiato e dice di essere coraggioso, ma non lo è”.
E si legge ancora: “Si sforza di voler dimostrare di essere il capo, ma sappiamo tutti che non è così. Le decisioni sono di Messi e dei suoi sudditi. Icardi non conviene perché non piace al gruppo. Tevez non è stato chiamato perché poteva rompere il regno di Messi e Mascherano. Lavezzi invece viene ancora convocato perché è amico del 10, ha messo Aguero e ha lasciato in panchina Dybala o Alario. Pekerman, Basile, Batista, Maradona, Sabella, Martino e Bauza: sette allenatori in 12 anni si sono seduti sulla panchina dell’Argentina che però non ha vinto alcun titolo e ha raggiunto 4 finali della Coppa America, la finale della Confederations Cup e la finale della Coppa del mondo nel 2014, nessuno di loro è riuscito a governare il gruppo, il pesante spogliatoio albiceleste. La Nazionale ha bisogno di un allenatore non di un cinico, uno che se deve fare pulito per mettere ordine lo fa senza esitazione. Se questo non succede continueremo a contare solo su Messi e su qualche singolo, senza un’idea corale”.
(Fonte: eltribuno.info)
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