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Dopo le ultime, deludenti apparizioni con la maglia dell'Inter, Ivan Perisic è tornato sui suoi livelli con la Croazia, risultando uno dei migliori in campo nel successo per 3-2 sulla Spagna. Un rendimento diametralmente opposto rispetto a quello offerto in queste prime uscite stagionali in nerazzurro, nelle quali l'esterno croato non è riuscito ad offrire il suo solito contributo. La Gazzetta dello Sport ha analizzato questa differenza di rendimento, partendo proprio dalla gara contro la Spagna, nella quale Perisic "ha sfoderato una notte super sulla fascia, annientando Sergi Roberto e mettendo paura alla difesa spagnola con 4 conclusioni nel primo tempo. Un Perisic a mille, con i gradi da leader, che l'Inter si augura di vedere anche con la maglia nerazzurra addosso. [...] Un anno fa, dopo 12 partite in Serie A, Perisic era già a 4 gol, 5 assist e 29 occasioni create. Adesso è fermo a 2 gol (tra l'altro non segna da Bologna: 1° settembre), 2 assist e 19 occasioni create. Non solo: il calo è evidente anche nei tocchi in area (72 a 57) e nella percentuale di tiri nello specchio (40% e 36%). Il vero Perisic, insomma, non si è ancora visto. Nemmeno in Champions, dove non ha segnato e le sue performance sono state tutt'altro che indimenticabili. Anche se per Spalletti, che a inizio stagione l'ha definito la risposta nerazzurra a Cristiano Ronaldo, Ivan rimane l'uomo indispensabile, unico con Handanovic e Politano sempre utilizzato".
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