In Spagna c'è chi non è tanto convinto che il Barcellona aprirà al diritto di riscatto per Rafinha. Il quotidiano "Ecodiario" parla delle trattative portate avanti dal club blaugrana e di come i dirigenti siano esigenti con i club che hanno richiesto i propri giocatori, come nel caso del brasiliano e nel caso di Gerard Deulofeu.
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In Spagna – Rafinha e Deulofeu, con Inter e Napoli il Barça fa resistenza. Servono soldi
Il giornale Ecodiario parla dei due giocatori in orbita nerazzurra e spiega che il club blaugrana è stato irremovibile nelle sue richieste
"Il caso che più ha irritato i protagonisti è quello di Rafinha. Nonostante lui abbia un accordo con il club nerazzurro il Barça è stato molto schietto nel fare le sue richieste. L'Inter aveva offerto 20 mln per il diritto di riscatto e per il Barcellona ha chiesto 45 mln. C'è tanto dislivello tra richiesta e offerta, tanto che ieri pomeriggio tra i due club non si è trovato un nuovo accordo. In queste ore si sta cercando di trovare un modo per avvicinare le parti. Il Barça è stato chiaro non vuole rinunciare ad una cifra importante per il riscatto del calciatore, altrimenti l'opzione deve diventare l'obbligo. Il club ha bisogno di soldi e questo non può essere negato", si legge in un articolo.
DEU - Stessa cosa è successa con l'ex rossonero. Il Barcellona non vuole scendere sotto i venti mln: il giocatore è stato riportato in squadra con una cifra di 12 mln e il club vuole guadagnarci. "Lui e Rafinha sono due esempi di come il club ha stretto la cintura delle richieste dopo la firma di Coutinho. Intanto si sono sbarazzati di Arda Turan e del suo stipendio che arrivava a costare fino a 12 mila euro al minuto, seicentomila euro a partita giocata. Uno spreco che si è visto per tre anni e mezzo", si sottolinea.
"(Fonte: ecodiario.eleconomista.es)
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