Il rapper Emis Killa, perquisito da non indagato nell'inchiesta milanese sugli ultrà delle curve, è stato identificato, assieme ad ultras rossoneri, come Francesco Lucci, fratello di Luca, nel contesto di una "aggressione" ad uno steward a San Siro per il match Milan-Roma dell'11 aprile scorso. Un episodio che, scrivono i pm nella richiesta cautelare, delinea "la pericolosità del tifo organizzato del Milan" e "conferma che lo stadio di San Siro è fuori controllo".


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Inchiesta ultras, Emis Killa identificato in aggressione a steward. Sequestrati 40mila euro e coltelli
Lo steward (non è l'unico episodio di pestaggio ai danni di addetti alla sicurezza dello stadio) aveva "cercato invano di impedire che ai tornelli transitassero due individui muniti di un unico biglietto (cosiddetta doppietta), venendo per tale ragione aggredito dagli ultras". Il rapper, come si legge, in base alle "immagini estrapolate" delle telecamere di sorveglianza sarebbe risultato presente assieme ad una quindicina di ultrà.
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Nel corso delle perquisizioni di ieri al rapper sono stati sequestrati 40mila euro in contanti, oltre a coltelli, tirapugni, mazze e uno storditore. Sempre nelle perquisizioni, nell'inchiesta di Polizia e Gdf, a carico degli arrestati, e di altri indagati e non, sono stati sequestrati in totale oltre 100mila euro, di cui circa 20mila a Cristian Ferrario, finito ai domiciliari e presunto "braccio destro" di Andrea Beretta.
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