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"Per evitare l’incredibile prima volta di una amministrazione giudiziaria, ogni passo ufficiale dei club d’accordo con le autorità avrà un preciso obiettivo. L’operato di Milan e Inter dovrà stare dentro ai rigidi paletti del decreto 231 del 2001 che disciplina gli illeciti amministrativi. Nello stesso tempo, i consulenti della procura hanno continuato a prelevare protocolli contratti e documenti sparsi da passare ai raggi X. Su tutt’altro fronte, invece, continuano gli interrogatori degli ultrà arrestati: la linea del silenzio di fronte alle domande del gip Domenico Santoro è stata mantenuta pure da Marco Ferdico, leader della Nord interista, e Luca Lucci, al vertice della Sud milanista. Capi mai rivali di fronte agli interessi economici dentro a un San Siro da spolpare, anzi alleati al punto da spartire tra le due curve il bagarinaggio di biglietti rivenduti a prezzi folli per la finale di Champions ‘23 a Istanbul: già prima del derby di semifinale era stato deciso l’abbraccio, come messo nero su bianco in oltre 500 pagine di ordinanza. Oggi a essere sentito dai giudici anche Gherardo Zaccagni, imprenditore nel settore parcheggi, uno dei settori da cui trarre maggiore incasso. «1000 macchine?...30 mila a partita! Facciamo 80 mila al mese, punto e basta!», diceva a fine 2022 il dominus degli ultrà del Diavolo", aggiunge il quotidiano.
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