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La sua Inter ha come obiettivo quello di confermarsi in campionato. Inutile girarci intorno: una stagione come quella dello scorso anno in Serie A è praticamente impossibile da replicare. Ma la squadra da battere resta la Benamata. Che non vuole cadere negli errori commessi da Milan e Napoli nelle stagioni post scudetto. In campionato l’Inter non è stata impeccabile, lo sa Inzaghi e lo sa anche la squadra, con la vittoria di Udine importante sotto l’aspetto del morale, ma ancora lungi dall’essere la prova di una squadra dal meccanismo perfetto come i nerazzurri avevano abituato. Bisogna tornare a dare continuità alle vittorie, a macinare punti, pur senza perdere un colpo in Champions (come nel rotondo successo per 4-0 sulla Stella Rossa). L’inchiesta sul mondo ultras milanese che ha coinvolto anche il club e Inzaghi in prima persona, però, rischia di distrarre un po’ tutti.
Il caso Curve è scoppiato, ma è ancora in divenire e anche se presto si attenuerà parte del clamore mediatico suscitato dall’esplosione, periodicamente tornerà d’attualità durante tutta la stagione. L’abilità del tecnico dovrà quindi essere quella di essere capace di isolarsi e di isolare la squadra da tutto, per concentrarsi solo sugli obiettivi sportivi. Un po’ come è successo alla Juve nella stagione 2017/18, quando anche i bianconeri furono investiti dal loro “caso-ultras”. Allegri e i giocatori riuscirono a isolarsi completamente da ciò che accadeva intorno a loro, tanto da vincere lo scudetto - riconfermandosi, visto che erano già Campioni d’Italia. La stessa condizione in cui sono i nerazzurri in questo momento, insomma.
Ma senza andare troppo in là nel tempo, all’Inter basterebbe ispirarsi al milanista Sinner. Anche Jannik è riuscito a vincere uno Us Open (e a continuare a macinare punti per la classifica Atp, nonostante la sconfitta all’Open 500 di Pechino, in finale e al tie-break, contro Carlos Alcaraz) mentre si difendeva dall’antidoping. L’esempio migliore di capacità di trovare le energie mentali per pensare solo al campo e continuare a vincere, in questo momento potrebbe essere proprio lui. A Inzaghi toccherà fare un po’ Ulisse come con i compagni di viaggio nel libro XII dell’Odissea, insomma. Ficcare nelle orecchie dei giocatori un bel tappo di cera che impedisca loro di cadere in tentazione. Turare i timpani dei giocatori dal rumore di tutto quello che arriverà da fuori (non solo dal rumore dei nemici, insomma) ed evitare che il canto delle sirene mediatiche e giudiziarie li influenzi tanto da smettere di remare. Il rischio sarebbe quello di far spiaggiare la corazzata Inter. In un momento come questo è fondamentale tenere tutti la testa bassa e andare nella stessa direzione”, si legge.
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