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Inchiesta ultras, tutti i ricatti al bar di San Siro. Pizzo di 10mila euro per…

Alessandro Cosattini Redattore 

Infine, a completare il “racket” di San Siro, ecco la gestione dei parcheggi. Lato Curva Nord, fino al maggio 2021 in mano a Giuseppe Caminiti (accusato mercoledì anche dell’omicidio di Fausto Borgioli nel 1992) e che vede coinvolti in vari modi Giuseppe Calabrò (a protezione di Caminiti), Boiocchi e Beretta (che ricevevano i soldi); intenti a estorcere danaro a Gherardo Zaccagni, «il quale, per quieto vivere con gli esponenti violenti della Curva Nord, corrisponde loro denaro», il «versamento di un “obolo obbligatorio mensile” di 4 mila euro». Più avanti viene riportata una conversazione fra Caminiti e Zaccagni sulla gestione dei parcheggi: «L’ho detto dall’inizio... io dalla Curva non voglio sapere niente... l’unica cosa non venite... non venite a chiedere un euro per il parcheggio perché non vi do un euro perché quello è il mangiare di mia figlia, stop!». Ma c’è anche il versante Curva Sud, con un’intercettazione di Luca Lucci con altri ultras rossoneri: «1000 per 30... 1000 macchine? 30mila a partita! oooh, a partita!... Facciamo 80mila al mese! punto e basta! punto e basta!», la frase captata e riportata nel capitolo che tratta del “progressivo avvicinamento della Curva Sud ad esponenti della criminalità organizzata calabrese” fra cui Rosario Calabria, figlio di Antonio, appartenente all’omonima famiglia di ‘ndrangheta orbitante nell’area di Corsico-Buccinasco", si legge.


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