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Anche Zanetti ha aggiunto di non aver subito mai pressioni o minacce: tra blitz fuori Appiano, video da omaggiare e appuntamenti pubblici, vedeva gli ultras sempre in un clima «tranquillo». Insomma, nei suo quasi 30 anni nerazzurri, i rapporti sono sempre stati una cosa «normale». E loro, quelli della Nord, non «facevano nulla di male» nei confronti del club.
Passaggio più delicato quello sulla presunta soffiata alla curva su una indagine a loro carico dopo l’omicidio Boiocchi. «Non è vero», ha negato Zanetti quando gli è stata letta la chiamata incriminata tra Ferdico e Marco Materazzi. Escluso ogni contatto pratico con Antonio Bellocco, rampollo di ‘ndrangheta e ultras ucciso il 4 settembre. «L’ho visto una volta, me lo hanno presentato altri della curva, in una situazione conviviale», ha chiarito", sottolinea la rosea.
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