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Andrea Agnelli tenta di salvare 'capra e cavoli' giustificando le parole di Buffon ("Meglio due feriti che un morto" n.d.r.) e attacca l'Inter per lo scudetto ricevuto dalla federazione nel 2006, dopo la comprovata illegalità del comportamento della dirigenza juventina, rea di inficiare un intero campionato.Se su Buffon dice che: "Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi in maniera severa, perché si tocca la credibilità, i sogni della gente. Però non bisogna far confusione con quello che può essere un logico ragionamento sportivo, e qui do un sostegno alle parole di Buffon. È chiaro che se serve un punto a me per la Champions e uno a te per salvarti, difficilmente uno gioca con il coltello tra i denti. Fa parte del mondo dello sport e nulla ha a che vedere con l'arrangiare le partite o le combine".
Sull'Inter si sbizzarrisce in maniera ancora più irriverente: "Per noi gli scudetti sono trenta e come ho detto, sulla maglia ci sarà una sorpresa. Poi c'e' l'albo d'oro della Federazione. Come c'era la nostra domanda per una parità di giustizia. E il nostro esposto rimasto senza risposta: sarebbe stata un'opportunità politica da parte della Figc per rimettere a posto le cose. L'Inter, che nel 2006 era arrivata terza perché in mezzo a noi c'era il Milan, è andata in giro con lo scudetto degli onesti. Tutt'al più dei prescritti. Noi rispettiamo le istituzioni, abbiamo accettato le sentenze, e chiesto di rivedere un episodio: non l'hanno fatto, quello è stato uno sgarbo". Strano parlare di rispetto delle sentenze e delle istituzioni se poi si sventola al mondo intero il possesso di 30 scudetti e la mancata accettazione di rivedere un episodio viene presa come uno sgarbo...
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