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Serie A, aumentano i contagi. L’immunologa: “CR7? Da evitare quei comportamenti. La soluzione è…”

(Twitter)

L’immunologa Viola ha parlato alla Gazzetta dello Sport e ha spiegato i comportamenti da evitare e la possibile soluzione

Alessandro De Felice

Continua a crescere il numero di casi positivi al Coronavirus all'interno dello squadre di Serie A. Al momento si contano 31 calciatori, numero importante che - come spiega La Gazzetta dello Sport - fa eco a una situazione nazionale (7.332 nuovi contagi e 43 morti) che diventa ogni giorno più preoccupante.

L’immunologa Antonella Viola, professore Ordinario di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, ha spiegato la situazione ai microfoni del quotidiano sportivo, partendo dallo scatto pubblicato sui social di Cristiano Ronaldo a tavola con i compagni del Portogallo prima della notizia della positività: "Sono esattamente questi i comportamenti che vanno evitati. Andando in giro per le città non possiamo non notare ancora assembramenti davanti ai locali e gente che chiacchiera a una spanna di distanza. Così il virus non fa che diffondersi e se la tendenza non cambierà, se non verranno rispettate la misure decise dal governo e quelle che arriveranno in seguito, in un paio di mesi la situazione sarà molto problematica in tutte le terapie intensive del Paese. I calciatori probabilmente si sentono tutelati dai tamponi fatti. Ma sbagliano! Quel test ti dice solo che in quel momento esatto non hai il virus, ma per quanto si possa fare attenzione ai contatti, non è assolutamente detto che non si diventi positivi nel giro di poche ore. Quindi anche in ritiro, anche in un ambiente apparentemente sano, devono tutti indossare le mascherine e mantenere il distanziamento sociale. Pure a tavola...".

La professoressa ha parlato anche della questione dell'incubazione: "Facciamo un esempio: io calciatore faccio il tampone molecolare, ovvero quello che ha bisogno di più tempo per essere elaborato, il venerdì, a 48 ore dal match. Se giovedì sera incontro al bar un amico positivo che mi contagia, al test potrei risultare negativo, ma in campo rischierei di essere positivo e contagioso. La soluzione? Basta fare un tampone antigenico rapido qualche ora prima della partita. È vero che hanno una sensibilità minore, ma se - tornando al nostro caso - il tampone molecolare del venerdì è negativo, non è detto che quello rapido lo sia la domenica. E se anche lo fosse, vorrebbe dire che la carica virale del giocatore è così bassa da non poterlo considerare seriamente contagioso".

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