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UFFICIALE – Andres Iniesta dà l’addio al calcio: “Finisce una fase, il gioco continua”

Matteo Pifferi Redattore 

E ora per l'addio l'omaggio è globale. "E' stato bellissimo giocare con te. Uno dei compagni con cui mi sono divertito di più, quello con più magia. Il calcio e tutti noi sentiremo la tua mancanza. Ti auguro il meglio, sei un fenomeno" lo celebra Leo Messi, uno di quelli che più ha beneficiato degli assist da copertina dello spagnolo. Entrato nella Masia, il vivaio del Barcellona a 12 anni, ha incarnato la bellezza del gioco come nessun altro anche se il suo talento non è mai stato riconosciuto con il Pallone d'Oro (nel 2010 arrivò secondo): la 'sfortuna' ha voluto che fosse coevo di Leo Messi e Cristiano Ronaldo e emblematiche furono le scuse di France Football per non avergli mai fatto vincere il trofeo.

"La cosa importante per me è l'affetto e l'amore della gente - ha detto Don Andres - Il Pallone d'Oro è molto bello, ma per me non lo è... la parola orgoglio non è per i titoli, ma per l'essere calciatore e per l'amore della gente". Idolo dei tifosi di mezzo mondo Iniesta è stato anche un fenomeno di modestia: per lui veniva sempre prima il 'noi' dell' 'io'. Prototipo del centrocampista moderno per eccellenza: massa leggera, fisico agile e tatticamente versatile, ricopriva con identico elevato rendimento molteplici ruoli di attacco e centrocampo. Ecco perché è sempre stato ritenuto insostituibile nella Spagna e nel Barcellona, da chiunque fosse in panchina.

Successi ma anche l'incubo della depressione da cui si sollevò mettendo alle spalle di Stekelenburg il gol della vittoria iridata nel 2010. Quella rete storica gli servì anche per condividere con il mondo il ricordo di Dani Jarque, compagno di squadra nelle selezioni giovanili e grande amico, scomparso in seguito ad un arresto cardiaco. Depressione che si è poi ripresentata durante i difficili mesi del Covid. Iniesta è riuscito ad accumulare una fortuna per la sua carriera, ma anche fuori dal campo grazie a diverse iniziative imprenditoriali. Secondo Forbes, il patrimonio dell'ex campione superava i 30 milioni di dollari nel 2021. Una delle sue prime imprese è stata Bodegas Iniesta, la cui esperienza in Giappone ha dato impulso al marchio grazie al rapporto con Hiroshi Mikitani, presidente del Vissel Kobe e fondatore del marchio Rakuten, con cui il giocatore ha anche collaborato. Anche i contratti pubblicitari sono stati importanti nella sua carriera, come Nike, Kalise, Asics e Nissan. "Mi piacerebbe tornare al Barca prima o poi - ha concluso Iniesta - Quando potrò fare quello che ho fatto da giocatore in un altro ruolo nel club... sarei felicissimo". L'indizio arriva proprio nel titolo dello show d'addio: 'Il gioco continua'.


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