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Inter, a Marassi male il centrocampo. Brozovic, Joao Mario e Banega…

Non è l'unica causa, ci mancherebbe, ma molto della sconfitta dell'Inter a Marassi passa dagli errori dei suoi centrocampisti.

Riccardo Fusato

Non è l'unica causa, ci mancherebbe, ma molto della sconfitta dell'Inter a Marassi passa dagli errori dei suoi centrocampisti. Dei tre schierati soltanto uno, Brozovic, s’impegna in un lavoro di contenimento e di recupero che, per chi occupa quel ruolo, è fondamentale. Joao Mario si preoccupa di ricamare senza dare un’occhiata agli avversari che gli passano di fianco e Banega, quando il pallone ce l’hanno quelli della Sampdoria, non fa mezzo passo indietro per aiutare i compagni. Con un reparto, il più importante, così concepito e disegnato, si va poco lontano. Barreto, che agisce nella stessa zona di Banega, s’incarica di arginare l’argentino e di ripartire in velocità. Di più: sorprende l’interista in molte occasioni attaccandolo alle spalle. Ora, va bene che il giochino riesca una o due volte, ma alla terza bisogna aprire gli occhi e prendere le contromisure. Invece Banega si guarda bene dal contrastare, in nome di chissà quale superiorità tecnica (vera o presunta che sia). In Italia, ma non solo in Italia, il centrocampo è l’ago di bilancia dell’intera squadra: se il reparto è assemblato male, gli attaccanti soffrono e i difensori boccheggiano (com’è capitato a Murillo e Miranda, sempre costretti a rincorrere, sempre esposti all’uno-contro-uno). Non ci si può preoccupare soltanto della fase offensiva (ammesso che poi venga fatta bene), nel calcio esiste anche il momento in cui ci si deve proteggere. E nel campionato di Serie A, quasi sempre, chi ha la retroguardia più solida fa più strada di chi pratica calcio-champagne.

(Gazzetta dello Sport)

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