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Nel corso della lunga intervista concessa ai microfoni del Corriere dello Sport, Lele Adani ha parlato così del campionato italiano, soffermandosi anche su Luciano Spalletti.
Cosa ti eccita del calcio italiano di oggi?
«Mi eccita chi fa proposte di gioco. De Zerbi, Pioli con la sua Fiorentina, il Napoli di Ancelotti, il Milan di Gattuso quando è al completo. Mi piace Gattuso. Un allenatore che ti dà tanto calcio e che cerca il gioco. Mi eccita Andreazzoli. Esonerarlo è stato un passo indietro per il calcio».
Ancelotti al Napoli?
«Bravo a riconoscere il buono che c’era e bravissimo a lasciare ai suoi quel po’ di libertà che non avevano da anni. Insigne su tutti».
Spalletti all’Inter?
«Mi piace. Uno che studia e sa di calcio più di quanto faccia capire. Bravo anche a comunicare. Quando vince se li mangia tutti. Il problema è quando perde. Escono fuori le sue insicurezze».
La caduta di Giampiero Ventura è senza fine.
«A me non piace un allenatore che arriva in un club e come prima cosa dice: “Ho trovato una squadra fisicamente a pezzi.” E poi lascia la barca che affonda. E’ nella sconfitta che si vede l’uomo».
Di Francesco alla Roma?
«Alla Roma manca l’illusione. I suoi tifosi hanno bisogno di illudersi per decollare. Non possono vivere nel limbo. La Roma di oggi è troppe domande sospese. Devo capire chi è Cristante, chi è Schick, se Pastore tornerà lui. La Lazio ha più certezze. Lotito sai chi è, Tare è bravo anche se poco celebrato, Simone Inzaghi è più pragmatico che creativo, ma sa quello che vuole».
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