Il Barça insiste per Lautaro e presto si farà sempre più pressante questo interesse, l'Inter provoca e chiede Griezmann ai catalani. Uno scambio tra due attaccanti importanti, un po' quello che successe il 27 luglio 2009, quando a Milano arrivò un certo Samuel Eto'o, mentre in Spagna approdò Zlatan Ibrahimovic. Nelle casse del presidente Moratti arrivarono anche 46 miliardi, oltre al camerunese che si rivelò un giocatore fondamentale per Mourinho.
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Che affare per l’Inter nel 2009! Ibrahimovic all’asciutto col Barça, Eto’o da Triplete con Mou
La Gazzetta ricorda il clamoroso scambio che avvenne nel 2009 e che portò il camerunese a Milano e lo svedese da Guardiola
Del clamoroso scambio ne parla La Gazzetta dello Sport: "Undici estati fa, prima della straordinaria cavalcata della squadra di Mourinho, l’Inter non può più tenere a Milano Ibra. Dopo 3 scudetti di fila Zlatan vuole qualcosa di più e a Moratti lo dice molto chiaramente: «Se chiama il Barça mi deve lasciare andare». La telefonata arriva ma l’Inter capitalizza al massimo. I catalani hanno appena vinto la Champions e quando sbarca al Camp Nou, davanti a 40mila tifosi, Zlatan bacia la nuova maglia e dice: «Nessuno è più felice di me, non vedo nessuno meglio di noi in Spagna e in Europa». Eto’o, fatto fuori da Pep in persona nonostante 30 gol in Liga e uno nella finale di Champions vinta a Roma contro lo United, sbarca alla Pinetina, si prende la maglia numero 9 e parla subito da leader".
"Ibra sbaglia pronostico, il Leone africano ci azzecca. Non solo: lo svedese vince tanto, segna 21 gol ma in Champions esce proprio contro l’Inter in semifinale. Il rapporto con Guardiola, poi, praticamente non decolla mai, tanto che dopo solo un anno, nell’estate 2010, va in prestito al Milan. «Mi giudicò senza nemmeno conoscermi», rivelò lo svedese qualche anno dopo parlando di Pep. Tutto diverso è il cammino di Eto’o. L’ex Barça segna 16 gol in 48 partite, è il simbolo della vittoria in casa del Chelsea negli ottavi di Champions e per José si trasforma in esterno-terzino. A Madrid in finale non segna, ma il discorso motivazionale negli spogliatoi lo fa lui e serve. Il Triplete arriva anche per merito di quello scambio di fine luglio". aggiunge il quotidiano.
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