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Uno degli aspetti sui quali ha insistito Luciano Spalletti in sede di mercato è stato quello di aggiungere soluzioni al reparto offensivo dell'Inter, troppo spesso dipendente dai gol di Icardi e dagli spunti di Perisic. Sono arivati Nainggolan, Lautaro Martinez, Keita e Politano, e proprio l'ex Sassuolo può migliorare un fondamentale poco sfruttato nelle ultime stagioni dai nerazzurri: il calcio di punizione. Così scrive La Gazzetta dello Sport: "Nella storia recente le palle inattive sono state una soluzione piuttosto proficua se ci riferiamo alle inattive (ai cross, per intenderci), grazie soprattutto alla presenza di buoni colpitori di testa, da Icardi e Perisic ai difensori centrali, mentre le punizioni dirette in gol sono state rare: due la scorsa stagione, con Brozovic e Cancelo, due in quella precedente, firmati entrambi da Banega. Ever nel marzo 2017 interruppe un digiuno nerazzurro di 456 giorni (prima Ljajic), nemmeno il più lungo dell'epoca post Triplete: 605 giorni fra Chivu nel 2013 e Hernanes nel 2015. Insomma il filone Recoba-Mihajlovic-Ibra-Sneijder (senza scomodare Corso) sembra essersi esaurito in tempi recenti. Politano non vola certo così alto come questi monumenti, ma intanto è la prima soluzione per le punizioni. La prima e la principale, soprattutto quando il pallone sarà sulla parte destra del campo: da sinistra, quando sarà più facile trovare la porta per un destro, toccherà ancora a Brozovic".
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