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Non sarà il solito Atletico Madrid, arroccato in difesa, in attesa dell'errore dell'avversario. Simeone ha cambiato atteggiamento, ora costruisce dal basso, prova a giocare, ma concede molto di più. L'Inter dovrà lavorare su questo, avere pazienza e colpire al momento giusto.
"Simeone ha voluto Witsel e lo ha arretrato perché ha deciso di uscire dal ghetto difensivista in cui era stato confinato. Si è stufato dei bunker, del sistema 5-5-0 che una notte gli rinfacciò Pep Guardiola dopo un quarto di Champions contro il City. Simeone non si difende più come una volta e chiede a Witsel di impostare, di costruire dal basso. E il belga esegue, perché con il pallone tra i piedi sa che cosa fare. In non possesso supplisce con il senso della posizione, con l’anticipo e il colpo di testa, ma l’esito è stato inevitabile: l’Atletico segna più gol e però ne subisce di più. In 25 giornate di Liga, 50 reti fatte e 26 prese. Quella “colchonera” è soltanto la sesta difesa del campionato spagnolo", scrive La Gazzetta dello Sport.
"Non di solo Witsel vive la difesa dell’Atletico, non potrebbe permetterselo. A San Siro gli altri due centrali dovrebbero essere José Gimenez e Mario Hermoso. L’uruguaiano Gimenez è cresciuto all’ombra di Godin e presumiamo che a lui toccherà il lavoro sporco su Lautaro - Uruguay contro Argentina, un classico -, anche se per struttura è forse più adatto al disinnesco di Thuram. Parliamo di uno stopper alla maniera antica, un duro, un cacciatore di contrasti. Hermoso, formatosi nel Real Madrid e diventato grande nell’Espanyol, è più adatto al nuovo corso, perché come Witsel brilla in conduzione. Thuram e Lautaro dovranno speculare sul primo giro-palla dell’Atletico, lì potrebbero crearsi situazioni gustose. Con le giuste pressioni, riusciranno in quello che ai tempi dell’Atletico di Godin e Miranda non era ammissibile, rubare palla all’Atletico ai limiti dell’area".
"Va bene costruire, però l’Atletico mantiene una postura poco elevata. Nella Champions in corso ha fatto registrare un baricentro medio molto basso a 47 metri e mezzo. In Liga si alza, ma non di molto, a quasi 49 metri. L’Inter dovrà stanare l’Atletico per creare spazi tra la linea difensiva biancorossa e Oblak ed evitare che Thuram e Lautaro restino schiacciati e intrappolati. Servirà pazienza e saranno utili i cambi di gioco da una fascia all’altra, per aprire un lato debole. I due esterni sono Nahuel Molina, argentino ex Udinese, a destra e Samu Lino, brasiliano, a sinistra. Tutti e due sanno spingere, Samu Lino nasce come ala, ma di base tengono la posizione difensiva, per un allineamento a cinque. Saranno importanti gli inserimenti di Barella e di Mkhitaryan, i tiri da fuori di Calhanoglu. E la sveltezza di Lautaro nei 16 metri, a rubare spazio e tempo, specie a Witsel", aggiunge il quotidiano.
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