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Inter, l’attacco delude. “Mancata sintonia Dzeko-Lautaro uno dei pochi nei in stagione”

Matteo Pifferi

Lautaro non trova la via del gol in Champions League dal 3 novembre 2020 contro il Real a Madrid: quest'anno è ancora a secco

"Anfield, tempio in apparenza proibito agli umani, aspetta quest’Inter coraggiosa e sfortunata. Ma per avere una chance di riuscire lì dove quasi nessuno ce la fa, i ragazzi di Inzaghi devono ritrovare ciò che è mancato nella notte fredda di San Siro: un po’ di buona sorte, certo, ma pure tanto cinismo". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito a Inter-Liverpool. Il tanto gioco prodotto non è stato concretizzato, sia per qualche difetto nell'ultimo passaggio ma anche per un attacco che non sembra girare. "La coppia lanciata da Simone è stata quella attesa sin da inizio stagione e che, in fondo, dopo mesi di prova non riesce ancora a fare scopa: la sintonia mancata tra Dzeko e Lautaro è forse uno dei pochi nei dell’annata interista. Non c’è più traccia dell’antica chimica con Lukaku all’interno di meccanismi standardizzati: quando il centravantone belga allungava la squadra e dava profondità, il Toro banchettava sui cadaveri rivali. Edin pratica un’altra religione, interpreta il ruolo in maniera differente e forse poco congeniale al compagno. Di certo in questo 2022, il bosniaco ha continuato a dare segni di vita: non ultimo, il gol salva-risultato di sabato scorso contro il Napoli. È, invece, l’argentino a continuare a non vedere la porta: il suo digiuno è così continuo e plateale da destare una discreta preoccupazione", prosegue poi il quotidiano.

Lautaro

Lautaro non trova la via del gol in Champions League dal 3 novembre 2020 contro il Real a Madrid mentre a San Siro è a digiuno addirittura dal 5 novembre 2019 contro il Dortmund. "L’Europa dei grandi è un palcoscenico che spaventa, ma il Lautaro dell’ultimo periodo sparacchia anche in Italia. In questo anno non l’ha mai messa dentro su azione e l’unico guizzo è il rigore nella Supercoppa strappata in extremis alla Juve. Insomma, quei sei turni all’asciutto nel nostro campionato sono una voragine fragorosa: è troppo lontano (e troppo facile) il gol di dicembre nel 5-0 in casa della Salernitana. Contro il Liverpool aveva di fronte uno dei muri più alti del Continente, eppure, spinto dall’ottima prova corale per i 70 minuti in cui è stato in campo, l’argentino ha avuto delle occasioni per infrangere la maledizione: un tiro in avvio, un paio di contropiedi in cui è mancato spunto e lucidità", l'analisi della Gazzetta.