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Inter, tre categorie sopra allo Shakhtar. Barella dà la scossa, è quanto di più simile a Tardelli

Il centrocampista dell'Inter è tra i migliori in campo della semifinale, avvia il gol dell'1-0 trovando in area la testa di Lautaro

Andrea Della Sala

L'Inter conquista la finale di Europa League e lo fa distruggendo lo Shakhtar in semifinale. Gara dominata e vinta 5-0, ora venerdì per alzare la coppa dovrà battere il Siviglia.

"Se è finita 5-0, è perché l’Inter è stata tre categorie superiore. Dopo aver colpito chirurgicamente nel primo tempo, ha approfittato del necessario sbilanciamento dei rivali nella ripresa per fare tutto quello che ha voluto in ripartenza. D’Ambrosio di testa, ancora Lautaro con una gran botta, quindi due volte Lukaku, arrivato a quota 31 gol. Come Ronaldo alla prima stagione in nerazzurro, ma lui ha ancora la finale. Tutto è stato perfetto, non soltanto là davanti. E la scossa l’ha data ancora Barella, in questi giorni il più europeo dei nostri centrocampisti, come se si fosse definitivamente liberato di qualcosa che ogni tanto annebbiava la mente e ingarbugliava le gambe. Qui è sembrato quanto di più simile a Tardelli. Ma distanze e movimenti erano perfetti dovunque. Accanto a lui un encomiabile Gagliardini ha tolto il respiro a Marcos Antonio. Alle loro spalle, Godin sembra aver ritrovato le emozioni “atletiche” ed è di nuovo il vecchio pirata uruguayano che non si fa mai superare. E con De Vrij al fianco è tutto più facile", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"Due conti veloci. L’ultima Europa League italiana si chiamava ancora Coppa Uefa, e la vinse il Parma nel 1999, un secolo fa. L’ultima finale dell’Inter risale al 2010, il Triplete di Mou, era la Champions e non è il caso di concedersi a nostalgie. Da allora soltanto la Juve è arrivata all’ultimo atto, perdendo contro Barcellona (2015) e Real Madrid (2017). Nell’anno senza più inglesi e con soltanto una spagnola (il Siviglia) a giocarsi un torneo, nell’anno senza Ronaldo e Messi in semifinale per la prima volta dal 2006, può essere la volta buona. Per Conte è la prima euro finale della carriera. Alla Juve s’era fermato in semifinale contro il Benfica, qui l’impressione è che non lo fermi più nessuno", aggiunge il quotidiano.

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