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La risposta dell'Inter allo scudetto del Milan. Arriva con i fatti, i numeri: già oltre 15mila abbonamenti per la prossima stagione in una settimana. Come sottolinea oggi La Gazzetta dello Sport, "è una promessa di fede, un rito mancato da due anni ormai". Il Covid-19 ha impedito al popolo nerazzurro - e a tutti gli altri - di godersi pienamente lo stadio da ormai due anni e ora i tifosi vogliono recuperare il tempo perduto.
Come evidenzia la rosea, "l’Inter lo ha dimostrato nella coda della stagione mettendo in fila 4 sold out nelle uniche 4 occasioni in cui era possibile. Alla fine, in una stagione comunque ancora azzoppata dai divieti, sono stati in totale 1.128.377 i tifosi nerazzurri che hanno invaso il Meazza. Il prossimo saranno molti, molti di più, nella ovvia speranza che la situazione sanitaria rimanga così com’è e permetta capienze al cento per cento: la fame di stadio è perfino superiore al passato, i centralini nerazzurri impazziti di chiamate sono lì a testimoniarlo.
Il ritmo impressionante di vendita fa quindi pensare che i circa 40 mila abbonamenti sul mercato verranno esauriti in tempi rapidissimi: 35 mila sono riservati ai tifosi “tradizionali” e il resto va alla voce sponsor ed è completato da particolari pacchetti per aziende. Nel totale, è stato predisposto esattamente lo stesso numero pre-pandemia, quello della stagione 2019-20 in cui gli abbonati furono poi costretti a lasciare il loro posto a San Siro per cause di forza maggiore. [...] Dall’11 giugno si potrà poi attingere a una waiting list, una lista di attesa, composta da circa 5mila tifosi che nel 2019-20 non erano riusciti a comprare il posto: a loro era stata comunque garantita una seconda possibilità per la stagione successiva. Unendo tutti i puntini, è probabile che quando si aprirà la vendita libera, il 20 giugno, non ci sarà più mezzo abbonamento disponibile. Insomma, chi non aveva già un piede allo stadio nel 2019-20 difficilmente potrà avere oggi una tessera annuale. È merito dalle buone sensazioni che ha lasciato la squadra di Inzaghi, ma pure del Milan: lo scudetto del Diavolo ha avuto quasi l’effetto di una chiamata alle armi", conclude la rosea.
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