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Inter, Borja Valero unico faro del gioco. Lo spagnolo ha fatto il regista aggiunto e….

Andrea Della Sala

Il centrocampista ha giocato quasi come Dybala nella Juve per ruolo ed ha sbloccato la gara con il Verona

Non è stata una gara semplice quella di ieri dell'Inter con il Verona. La squadra di Spalletti non ha brillato e se i sessanta minuti di grande calcio esibiti contro la Sampdoria dovevano rappresentare l’esempio di questa nuova Inter di Spalletti per sviluppo di gioco rapido, collettivo, efficace, la prestazione minore di Verona, comunque confortata dalla vittoria e dal bottino di punti mai così ricco, è stata invece più simile alla seconda parte della gara di martedì sera, quasi bilanciata nel punteggio. I nerazzurri hanno perso la rapidità di esecuzione: la circolazione si è fatta lenta e in alcuni casi pure imprecisa, nonostante l’insistenza di Spalletti sugli stessi uomini.

L’unico faro del gioco è stato a lungo Borja Valero, che ha fatto quasi il Dybala: regista aggiunto e importantissimo terminale in occasione del primo gol. Contro le due linee del Verona - peraltro non eccessivamente strette per le distanze precarie tenute dai suoi centrocampisti - lo spagnolo ha trovato una sponda tecnica nel dinamismo di Vecino. Borja è indietreggiato spesso per duettare con l’uruguaiano, che con le sue percussioni ha provato a spezzare il dispositivo dell’Hellas. Sbocchi ne sono comunque arrivati pochi, perché l’Inter ha faticato a occupare l’area: Perisic ha galleggiato più da mezzapunta pure lui, stringendo il campo invece di allargarlo per poi attaccare dal lato, Icardi si è così trovato spesso solo, sotto il controllo dei due centrali veronesi. Controllo che si è esteso in occasione del gol, quando sia Caracciolo sia Heurtaux hanno stretto su Maurito. Peccato per l’Hellas che in quell’occasione si sia inserito anche Borja, tutto solo per la battuta al volo vincente.

(La Gazzetta dello Sport)