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Prima ancora, riavvolgendo il nastro della carriera di “Calha”, ecco altri due gol, nella Coppa Italia del 2019-20, quando Hakan vestiva la casacca del Milan ed eliminò praticamente da solo il Torino, col gol del pari allo scadere (dopo una doppietta granata di Bremer), prima del 3-2 successivo del turco (con l’incontro che terminò 4-2 per il Diavolo e a chiudere definitivamente i giochi ci pensò Ibrahimovic). Certo, quella di domani sera sarà per davvero tutta un’altra storia, ma Calhanoglu spera di riprendere dalle puntate precedenti. Sicuramente, che oggi abbia un piede caldo è dimostrato dalla punizione che ha portato in vantaggio l’Inter contro la Stella Rossa (con i nerazzurri di nuovo in gol con questa specialità dopo il destro vincente di Snejider contro il Cska Mosca di ben 14 anni fa), ma l’obiettivo vero del classe ‘94 è caricarsi sulle spalle il centrocampo interista e dirigere il gioco tambureggiante di una squadra assetata da punti. Quando il turco gira, gira tutto l’undici di Inzaghi, che consequenzialmente soffre quando il leader della sua mediana non è al top. Lo si è visto all’inizio di questa primissima parte di stagione, come in quelle precedenti. Per un giocatore che è davvero l’anima dello stile di gioco dei campioni d’Italia e la cui condizione sta crescendo - e non poteva essere altrimenti - col trascorrere delle partite.
Sinora Hakan ha completato solo una delle cinque sfide in cui è sceso in campo in questa Serie A, quella contro l’Udinese nell’ultimo turno di campionato (senza dimenticare però nemmeno gli zero minuti contro il Monza). Insomma, turnover o meno, questa volta Inzaghi, che avrà a disposizione contro il Torino la totalità della sua rosa, ad eccezione degli infortunati Barella e Buchanan - entrambi sperano di poter rientrare dopo la sosta delle nazionali - consegnerà ancora una volta le chiavi della sua Inter al suo pupillo Hakan Calhanoglu", si legge.
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