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GdS – L’Inter al Camp Nou come la Sagrada Familia. Conte ha mantenuto la promessa. L’arbitro…

Matteo Pifferi

L'analisi della Rosea sulla prova dei nerazzurri

"L'Inter del Camp Nou è come la Sagrada Familia: incompleta, ma bella ed emozionante. Contro un Barça che non perdeva in Champions da 32 partite, è andata subito in vantaggio con Lautaro, ha sfiorato il raddoppio e, sull’1-0, meritava un rigore che l’arbitro Skomina, puntiglioso ad ammonire mezza panchina nerazzurra, ha ignorato, facendo infuriare Conte. Il Var? Al bar? L’ingresso di Vidal nella ripresa ha spezzato l’inerzia. Messi, recuperato in extremis, si è messo a cucinare e il Pistolero Suarez ha ribaltato tutto con una splendida doppietta. È la legge spietata della Champions: decidono i campioni". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito all'analisi della sconfitta dell'Inter a Barcellona contro i blaugrana al termine di una grandissima prova offerta dai ragazzi di Conte che tornano a Milano consapevoli dei propri mezzi ma con tanta rabbia in corpo.

SENSI E BARELLA - L'amarezza per il risultato non cancella quanto di buono fatto dai nerazzurri, sia a livello di squadra che di singoli: da Sensi a Barella, da Lautaro a Sanchez, i nerazzurri sono stati padroni del campo fino al gol dell'1-1 quando l'intensità è calata ed è uscita la maggior propensione a questo tipo di partite dei blaugrana. "L'Inter non segnava in coppa a Barcellona dal gennaio ’70. Allora il Toro si chiamava Boninsegna. Elmetto e trincea? Macché. Conte mantiene la promessa della vigilia. De Vrij tiene la linea sempre a ridosso della metà campo e per il Barça diventa difficile il suo giochino preferito: palleggiare sul perimetro a caccia dell’imbucata. L’ottimo Sensi, che gioca come se fosse al Manuzzi, continua a pressare altissimo e i compagni lo seguono correndo in avanti anche senza palla. E anche quando verso il 20’ il Barcellona riesce a guadagnare campo, l’Inter non spazza mai via. Cerca sempre l’uscita in palleggio, anche a costo di farlo sulla linea della porta di Handanovic. Un’esibizione corale di coraggio e personalità. Ciò che chiedeva Conte", analizza ancora la Rosea.

VIDAL CAMBIA LA PARTITA - Dopo un ottimo primo tempo, nel corso del quale i nerazzurri sprecano almeno tre palle gol con Barella, Lautaro e Sanchez nel giro di dieci minuti, nella ripresa il Barça cambia modo di giocare grazie ad un cambio azzeccato da Valverde: l'ingresso di Vidal dà qualità e quantità ai blaugrana con il cileno che regala l'assist a Suarez per il gol dell'1-1, sebbene il gol sia preceduto dal mancato rigore concesso per fallo di Arthur su Sensi, "un episodio pesante come il Montjuic", analizza la Gazzetta dello Sport. L'ingresso di Dembele e l'uscita di Sensi portano ad un'Inter più arroccata in difesa e, in un'occasione di ripartenza, Messi inventa l'assist per il 2-1 di Suarez. "2-1. Fa male. Ma fa anche crescere", la chiosa della Rosea.