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Inter Campus: dopo 20 anni di lavoro i numeri sono da brividi. Ogni anno…

Quest’anno ha festeggiato i 20 anni d’attività, ma Inter Campus non sente l’età e continua a lavorare con lo stesso entusiasmo del 1997

Riccardo Fusato

Quest’anno ha festeggiato i 20 anni d’attività, ma Inter Campus non sente l’età e continua a lavorare con lo stesso entusiasmo del 1997 quando Massimo Moratti, allora proprietario del club nerazzurro, varò questo progetto di aiuto ai bambini bisognosi di tutto il mondo. Da allora la macchina della solidarietà nerazzurra non si è mai fermata e anzi ha allargato il suo raggio d’azione: attualmente realizza interventi sociali e di cooperazione flessibili e a lungo termine in 29 Paesi del mondo con il supporto di 200 operatori locali. Inter Campus ogni anno assiste 10.000 bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni e riporta il sorriso sui loro volti grazie al calcio. «Il nostro obiettivo - ha spiegato Carlotta Moratti, la presidentessa del progetto - è quella di portare qualcosa a coloro che vivono situazioni di abbandono, di difficoltà e di disagio dovute a povertà, condizioni sociali, culturali, religiose o climatiche. Siamo al loro fianco con la nostra presenza e con i colori dell’Inter». Ogni anno in tutto il mondo vengono regalate 10.000 maglie nerazzurre aumentando l’amore per questa squadra un po’ ovunque. Il tutto senza secondi fini e senza legami con il settore giovanile perché, come ha ricordato la figlia dell’ex patron, «il nostro unico scopo è educativo: formiamo i ragazzi attraverso il calcio, ma non andiamo alla ricerca dei giocatori del futuro anche perché la nostra attività si ferma quando hanno 13 anni ovvero 12 mesi prima che possano essere tesserati». Per questo le Nazioni Unite hanno definito Inter Campus un esempio di come il calcio viene utilizzato come strumento di pace e, attraverso il proprio ufficio sullo Sport per lo Sviluppo e la Pace (UNOSDP), dal 2012 collaborano con il progetto nerazzurro. Inter Campus è stato invitato alla sede dell’ONU di New York dalla Rappresentanza Italiana alle Nazioni Unite e, alla presenza del presidente dell’Assemblea Generale, è stato riconosciuto «come efficace strumento di sviluppo per tanti bambini bisognosi». Nelle varie nazioni il club nerazzurro si avvale dell’aiuto di Fondazioni Ong, il cui personale viene istruito da allenatori qualificati di Inter Campus, e le attività svolte sono monitorate sia attraverso un contatto continuo con i partner locali sia attraverso 2 viaggi all’anno in ognuna delle 29 nazioni prescelte. Negli ultimi 10 anni il numero degli interventi è quasi raddoppiato e nessuno dei vari campus sparsi in tutto il mondo è stato chiuso. Presto l’opera di Inter Campus sarà “certificata” dall’Università di Padova che scatterà una fotografia di quanto sia servito l’intervento sociale nerazzurro per i diritti dei bambini, ma a breve ci sarà anche un’altra novità: il progetto, attualmente sotto l’egida di Inter Futura, una controllata di Inter, verrà trasformato in una Fondazione che avrà tra i suoi soci fondatori la famiglia Moratti e l’Inter.

(Corriere dello Sport)

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