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Mentre è cominciato il conto alla rovescia per la fine della pausa e la ripresa del campionato italiano, in casa Inter resta la polemica nata dall'ultima decisione dell'ATS.
Se si ripercorrono gli ultimi giorni, l'Azienda a Tutela della Salute di Milano ha scelto di fermare gli allenamenti nerazzurri e tutte le attività, compresa la gara col Sassuolo, per il timore che si potesse essere diffuso un focolaio in casa Inter. Gli ultimi tamponi fatti hanno rivelato però che non ci sono altri casi tra i calciatori nerazzurri. Un altro membro dello staff interista si è aggiunto ai casi di covid19 segnalati nell'ultima settimana. Ma i giocatori hanno potuto riprendere la loro attività di allenamento alla Pinetina.
Non solo, l'ATS ha dato il via alle partenze dei giocatori convocati per le Nazionali. Aveva chiesto però che venissero soddisfatte alcune condizioni, tra queste i viaggi con voli privati verso le destinazioni dei nerazzurri e anche che continuasse, nelle loro Nazioni, l'isolamento fiduciario che avrebbero fatto se fossero rimasti in Italia. Nulla da fare però. Come hanno sottolineato subito le varie federazioni, nei loro Paesi valgono altre regole e quindi i giocatori potranno allenarsi con gli altri connazionali e giocare anche le partite, anche se si giocano in città diverse. Sono rimasti a Milano, almeno per ora, solo gli italiani convocati da Mancini: Sensi, Barella e Bastoni.
Così in serata, di fronte alla chiarezza delle Nazionali sul fatto che non intendono isolare i calciatori convocati, li vogliono chiaramente perché giochino, si è espresso in merito pure Biasin con un tweet. Il giornalista ha scritto: "La sensazione, ma magari mi sbaglio, è che 'ATS abbia fatto un discreto casino".
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