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L'Inter ha vissuto una stagione molto negativa. Da de Boer, fino a Vecchi passando anche per Pioli e per l'inizio di stagione con Roberto Mancini. Il primo problema di questa annata fallimentare è stata proprio la mancanza di programmazione: con l'arrivo della famiglia Zhang e di Suning che hanno lasciato tutta la situazione in mano al vecchio management. Erick Thohir e il fido Ceo Michael Bolingbroke infatti sbagliano diverse mosse. Dopo un’estate di muro contro muro con Roberto Mancini, a pochi giorni dall’inizio della stagione da non fallire costringono Ausilio a prendere Frank de Boer, che non aveva mai allenato lontano da Amsterdam: allontanato già a novembre così come Bolingbroke, sostituito ad interim da Liu Jun.
Da quei giorni Thohir è escluso da ogni tipo di decisione. Però Suning, malgrado gli sforzi di Zhang jr, non ha ancora le idee chiare su come muoversi. Sono i mesi in cui acquistano più potere lo stesso Ausilio e il Cfa Giovanni Gardini. Sono i due dirigenti italiano a spingere per Pioli in panchina. Ma permane poca chiarezza su compiti e ruoli. Tanto che lo stesso d.s. commette un errore e lo subisce: si prende anche responsabilità che non sarebbero sue. Gardini e il vicepresidente Zanetti restano sempre nell’ombra. Se per scelta personale o per imposizione dall’alto, lo dirà il tempo. Ma è evidente l’assenza di un uomo forte legittimato dalla società a dettare la linea. Tutti infatti tirano per la giacchetta il 25enne Zhang jr. E in tutto questo ancora non è stato nominato un amministratore delegato.
(La Gazzetta dello Sport)
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