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Inter, che fatica nel primo tempo. Spalletti trova la chiave spostando Borja Valero

Roma corta e aggressiva nella prima frazione, poi il tecnico nerazzurro inserisce Brozovic e abbassa lo spagnolo ritrovando la quadratura

Andrea Della Sala

Nel primo tempo l'Inter ha fatto fatica, la Roma ha messo in difficoltà la squadra nerazzurra con un pressing molto offensivo che ha impedito ai padroni di casa di giocare come avrebbero voluto. Di Francesco ha chiesto alla sua squadra di rimanere molto corta e impedire all'Inter di costruire gioco, per recuperare il pallone nella metà campo offensiva e cercare di fare male agli avversari. Con l’ultrapressing, infatti, la Roma ha cercato con insistenza di far «aprire» la linea difensiva avversaria nella fase d’impostazione, pressando il primo portatore di palla e inducendo allo scarico laterale: un centrale (Miranda) appunto costretto a «scaricare» palla verso l’altro (Skriniar), il quale non trovando linee di passaggio e venendo pressato contemporaneamente dalla punta (Dzeko) era costretto a sua volta a scaricare sull’esterno di riferimento (Cancelo), accorso in suo soccorso. A questo punto Cancelo aveva solo due possibilità: o giocare palla lunga sulle punte (spesso, però, troppo piatte) o appoggiare sul mediano in aiuto (Vecino) sul quale però arrivava immediata la pressione della mezzala di riferimento, nello specifico Gerson. La Roma per un’ora ha lavorato così e il giochino ha funzionato, impedendo di fatto all’Inter di poter ragionare e impostare la manovra. Tanto che Nainggolan alla fine ha recuperato ben 9 palloni, superato in assoluto solo dai 10 recuperi difensivi di Skriniar e dagli 11 di Kolarov.

Passata quell’ora di gioco, la Roma è scesa d’intensità e ha iniziato a soffrire la rabbia agonistica dell’inter. Spalletti con l’inserimento di Brozovic ha sistemato le cose anche nell’uscita dal pressing giallorosso, perché a palleggiare basso vicino a Vecino ci è andato Borja Valero (62 passaggi positivi, il migliore tra le fila nerazzurre), che ha sicuramente più abitudine di Gagliardini (44% di errori: dieci palle perse e 8 passaggi negativi sui 41 palloni giocati) alla gestione dei palloni sporchi. E lì l’Inter ha ritrovato più equilibrio e capacità di uscire dalla morsa giallorossa.

(La Gazzetta dello Sport)