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Inter, che record: tredicesimo gol nell’ultimo quarto d’ora. I nerazzurri…

Riccardo Fusato

Al di là della rete di Gabigol, ci sono delle statistiche record che parlano chiaro

Al di là della rete di Gabigol, ci sono delle statistiche record che parlano chiaro: quella positiva dell’Inter che per la tredicesima volta segna nell’ultimo quarto d’ora segno che la formazione nerazzurra è una squadra che magari fatica più di altre a carburare, ma non demorde, ci prova sempre e fino alla fine, e magari ottiene il risultato cambiando qualcosa. È il caso attuale. A ritmo prandiale, l’Inter prende in mano la partita ma non affonda quasi mai: ritmo troppo lento, qualche giocatore con la pressione bassa che non ingrana (vedi Candreva) e qualcun altro che sbaglia troppo. Come Palacio, che si mangia una bella occasione e in un’altra è in ritardo. Con l’andamento lento e senza un matador contro (con Icardi probabile che la questione si sarebbe risolta prima), il Bologna corre pochi rischi ma ha il baricentro troppo basso e di conseguenza non mette mai paura ad Handanovic. Così il primo round al tempo del pranzo scorre noioso, inutile. E per inerzia prosegue così anche nella ripresa, fino a quando Pioli prima inserisce Ansaldi per esigenza (Murillo s’infortuna) e passa a 4 e poi Banega e Gabigol per Palacio e Candreva. Il ritmo si alza di colpo, l’aggressività pure perché ora l’Inter è a trazione super anteriore. Un 4-2-3-1 che assomiglia alla Juve cinque stelle (se ci fosse l’Icardi squalificato in mezzo). Così il Bologna s’abbassa ancor di più e subisce l’assalto. Insomma, assalto, diciamo l’insistenza dell’Inter. Che guarda caso va in buca grazie ai nuovo entrati e al migliore in campo, un D’Ambrosio infaticabile e ispirato che consente a Pioli di lasciarlo solo a occupare tutta la fascia.

(Gazzetta dello Sport)