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Compagni e "amici" in campo per il bene dell'Inter. La cosa che più importa a tutti i tifosi nerazzurri, a quali poco interessano, fuori dal campo, i rapporti interpersonali fra i giocatori. Del resto, la storia interista ha insegnato che sì, si può vincere, e bene, anche "detestandosi". Questi gli esempi riportati dalla Gazzetta dello Sport:
"... C’era Evaristo Beccalossi che avrebbe preferito una sedia come compagno di squadra piuttosto che Hansi Muller. Thiago Motta e Cambiasso condividevano le stesse zolle di centrocampo, ma avevano punti di vista opposti: non si amavano, eufemismo. Non lo facevano neppure Ronaldo e Simeone, peraltro. Di quanto Cambiasso e Ibrahimovic si detestassero, poi, lo ha raccontato a più riprese pure Massimo Moratti. Anche se il vero scontro Ibra lo ebbe con Materazzi, una sera di Liverpool nel 2008, quando lo svedese disse: «La sconfitta? Chiedete a Materazzi». Tra i due calò il gelo, da lì in avanti".
(Fonte: la Gazzetta dello Sport)
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