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E' stata una super Inter quella che ha affrontato ieri a San Siro il Chievo. Supportata alla grande dai tifosi nerazzurri, anche ieri in 53.403 al Meazza che iniziano a saltare già prima del via, per la rete al Milan del portiere Brignoli, e non smettono più. L'Inter massacra il Chievo, sono 39 i tiri totali tentati (record di questo campionato), ai quali vanno aggiunti 18 corner e un atteggiamento schiacciante nel disegno sul campo (58,3 metri di baricentro), con entrate ai lati, incursioni centrali e ripartenze brucianti. Di solito si dice che è difficile giocare bene contro il Chievo, esperto, tranquillo e organizzato. Ma non è il caso di questo match: troppi errori e assenze per la banda di Maran.
La tripletta di Perisic lo porta al tripudio; le astuzie di Brozovic e l’irruenza di Candreva partecipano alla costruzione del successo; l’esplosività di Skriniar, anche lui in rete con un gol che proprio lui «inizia», con un recupero davanti alla sua area, risalta ancora una volta. Come del resto l’affidabilità di Icardi (94 in nerazzurro, come Corso) e di Handanovic, elastico in un volo «salva 0-0». Ma anche Santon e Ranocchia (applaudito pure per un’ammonizione) generano consensi meritati: loro sono tracce di un’Inter post mourinhana, quella che non ha cavalcato l’onda del Triplete. Nel riportarli a un apprezzamento inatteso, Spalletti dimostra che sta recuperando tutti, indottrinati al culto della determinazione oltre i propri limiti.
(La Gazzetta dello Sport)
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