L'Inter, sabato sera, ha perso malamente contro il Genoa. La terza sconfitta in campionato segna il sorpasso della Roma e, una vittoria della Lazio questa sera, potrebbe spedire i nerazzurri addirittura al quinto posto. L’atmosfera in casa nerazzurra è pesante e sui social le critiche (miste a offese) si sprecano. Benvenuti sul pianeta Inter, una pentola in costante ebollizione ormai da 6 stagioni, tutte trascorse senza mettere piede in Champions, l’Eldorado che in estate era considerato l’obiettivo del 2017-18. Adesso il traguardo non è più vicino come due mesi e mezzo fa, quando la squadra era addirittura prima. E’ proprio in situazioni come queste che in passato l’Inter ha dato il peggio di sé, squagliandosi e sfaldandosi fino al fallimento. Succederà anche stavolta? In corso Vittorio Emanuele assicurano che il finale della storia sarà diverso e tutti si schierano dalla parte di Spalletti. Il tecnico di Certaldo non è minimamente in discussione e anzi è considerato in questo momento di difficoltà la ciambella alla quale aggrapparsi nella speranza che la tempesta passi e che la barca sia ancora in linea di galleggiamento. Il tempo dei processi e delle scelte drastiche magari arriverà a giugno. Per ora la linea è chiara: tutti con Spalletti.
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La notte dopo il tracollo di Genova è stata lunga e le telefonate si sono sprecate. A Nanchino c'è preoccupazione, mentre la dirigenza in tribuna ha assistito contrariata alla prestazione di una squadra alla quale è mancata la reazione. Perché se prima dell’1-0 i nerazzurri hanno avuto almeno due nitide palle gol per segnare, quando sono andati sotto si sono smarriti. L’analisi ai piani alti di corso Vittorio Emanuele è semplice: magari le gambe non saranno brillanti come in passato, ma il problema è la testa. In quest’ottica, dunque, tutti sperano che Spalletti trovi la chiave giusta per entrare, anzi per “rientrare”, nelle menti dei suoi giocatori e per spingerli a chiudere la stagione come l’hanno iniziata. Semplice? Neppure per sogno. Perché questo gruppo è composto da calciatori di scarsa personalità che sotto pressione crollano. La storia delle ultime stagioni lo dimostra e i rinforzi arrivati dal mercato (a parte il grande colpo Skriniar) non hanno cambiato la musica.
(Corriere dello Sport)
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