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Inter, clima rovente. Nerazzurri aggrappati a Spalletti per uscire dal periodo buio

Andrea Della Sala

Il club ha fiducia nel tecnico per uscire da questo lungo momento di crisir

L'Inter, sabato sera, ha perso malamente contro il Genoa. La terza sconfitta in campionato segna il sorpasso della Roma e, una vittoria della Lazio questa sera, potrebbe spedire i nerazzurri addirittura al quinto posto. L’atmosfera in casa nerazzurra è pesante e sui social le critiche (miste a offese) si sprecano. Benvenuti sul pianeta Inter, una pentola in costante ebollizione ormai da 6 stagioni, tutte trascorse senza mettere piede in Champions, l’Eldorado che in estate era considerato l’obiettivo del 2017-18. Adesso il traguardo non è più vicino come due mesi e mezzo fa, quando la squadra era addirittura prima. E’ proprio in situazioni come queste che in passato l’Inter ha dato il peggio di sé, squagliandosi e sfaldandosi fino al fallimento. Succederà anche stavolta? In corso Vittorio Emanuele assicurano che il finale della storia sarà diverso e tutti si schierano dalla parte di Spalletti. Il tecnico di Certaldo non è minimamente in discussione e anzi è considerato in questo momento di difficoltà la ciambella alla quale aggrapparsi nella speranza che la tempesta passi e che la barca sia ancora in linea di galleggiamento. Il tempo dei processi e delle scelte drastiche magari arriverà a giugno. Per ora la linea è chiara: tutti con Spalletti.

La notte dopo il tracollo di Genova è stata lunga e le telefonate si sono sprecate. A Nanchino c'è preoccupazione, mentre la dirigenza in tribuna ha assistito contrariata alla prestazione di una squadra alla quale è mancata la reazione. Perché se prima dell’1-0 i nerazzurri hanno avuto almeno due nitide palle gol per segnare, quando sono andati sotto si sono smarriti. L’analisi ai piani alti di corso Vittorio Emanuele è semplice: magari le gambe non saranno brillanti come in passato, ma il problema è la testa. In quest’ottica, dunque, tutti sperano che Spalletti trovi la chiave giusta per entrare, anzi per “rientrare”, nelle menti dei suoi giocatori e per spingerli a chiudere la stagione come l’hanno iniziata. Semplice? Neppure per sogno. Perché questo gruppo è composto da calciatori di scarsa personalità che sotto pressione crollano. La storia delle ultime stagioni lo dimostra e i rinforzi arrivati dal mercato (a parte il grande colpo Skriniar) non hanno cambiato la musica.

(Corriere dello Sport)