Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Andrea Di Caro analizza il momento dell'Inter. I nerazzurri sono reduci dalla sconfitta, la numero undici in campionato, contro il Monza. "La notizia che l'Inter stia valutando di dare un premio ai giocatori, se a fine stagione riusciranno a centrare la zona Champions, dimostra tre cose. In che momento difficile si trovi oggi la squadra; quale tremenda paura abbia il club di non arrivare all’obiettivo minimo stagionale; che per motivare giocatori già strapagati serve un altro bonus economico".
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Gds – Inter, nessuno esente da colpe. Destino Inzaghi segnato. Il dubbio peggiore…
"Da qualsiasi punto la si legga, la probabile scelta, che la società si augura possa risultare vincente, resta una sconfitta. E alla fine comunque vada, sarebbe meglio fare un’ampia piazza pulita all’interno di un gruppo che ha dimostrato scarso attaccamento alla maglia e disputato un campionato deludentissimo e una annata a due facce".
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"Ma è proprio il cammino positivo e convincente dell’Inter in Champions a rendere inaccettabile il percorso in campionato e a evidenziare la differenza di atteggiamento, motivazioni e impegno del gruppo in base alle competizioni. Per questo, seppur con responsabilità diverse, nessuno nell'Inter può definirsi esente da responsabilità, né il tecnico, né i giocatori, nè la società".
"Il destino di Simone Inzaghi appare segnato. Da alcuni mesi all'interno dell’ambiente interista la fiducia nei suoi confronti è scesa al punto di farlo diventare per quasi tutti un «dead man walking». Gli viene attribuita una scarsa capacità di tenere alta la tensione nella squadra, di vivere di fiammate e non di continuità, di non aver valorizzato la rosa, di non aver sfruttato al meglio diversi giocatori, di essersi cullato su alcuni risultati positivi, invece di alzare l’asticella".
"Lo scorso anno è stato considerato il maggiore responsabile dello scudetto buttato dall’Inter, ciononostante gli è stata confermata la fiducia tanto da prolungargli quest'anno il contratto. Una scelta affrettata e poco comprensibile. Piano piano, è venuto un dubbio ancora peggiore. Che vittorie o sconfitte non dipendano più molto da Inzaghi, ma che siano i giocatori l’ago della bilancia di tutto. Non ci sembra giusto puntare il dito solo su Simone. La squadra ha colpe enormi in questa stagione".
(Gazzetta dello Sport)
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