Era fondamentale non inciampare di nuovo, come fatto già l'anno scorso: dopo un KO l'Inter si era sciolta per tre mesi, senza reagire. Ieri, invece, la squadra di Luciano Spalletti ha dimostrato di aver cambiato mentalità, dimenticando Bergamo e schiantando il Frosinone. Questa l'analisi di Repubblica: "Serata di conferme, e di un'amara verità. A San Siro ormai vanno sempre almeno in 65mila a vedere l'Inter, pure se c'è solo il Frosinone e si sa più o meno come finirà, nella fattispecie un 3-0 persino risicato. Matteo Politano è ormai titolare fisso e con pieno merito, perché ci sono poche ali in Italia che affondano, rischiano la giocata, lavorano, rientrano e assistono con lucidità i compagni, anzi lui ormai è il migliore di tutti nel ruolo. Lautaro Martinez c'è, è un uomo d'area e anche di "garra", e pure se non è un Maciste, sa saltare di testa in controtempo come fanno quelli bravi, infatti piazza un altro gol in elevazione, come contro il Cagliari. Keita Balde si è sbloccato, segna il primo e il terzo gol del recital interista, è il dodicesimo nerazzurro a rete in campionato, il trio a tutto gas con Politano e Lautaro va che è un piacere. Infine non si può non notare come l'Inter senza gli infortunati Vrsaljko e Dalbert, con Brozovic squalificato, più Perisic, Icardi e Vecino a riposo, passeggi quasi irridente, col 72% di possesso palla e senza mai una preoccupazione, contro il Frosinone penultimo, a testimonianza dell'abisso, anzi della Fossa delle Marianne che esiste tra le prime della serie A e le ultimissime, sembra proprio un altro campionato, ecco perché la tentazione della Superlega continua ad affacciarsi qua e là, infatti ne riparleranno.
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Inter, con il Frosinone serata di conferme. Repubblica: “E non si può non notare come…”
L'analisi di Repubblica sulla sfida di ieri sera
L'Inter ha fatto il suo dovere in pieno, con serenità e con ben poche sbavature, si sa che certe partite possono essere una trappola, ma non c'è stato neppure il tempo di pensarlo. Presto avanti grazie al gol di Keita (sinistro non irresistibile dopo slalom in area), la gestione del vantaggio è stata accorta e priva di patemi, troppo netto era il divario tecnico e agonistico. Bene Nainggolan, al rientro da titolare dopo un mese (non forza ancora le entrate ma gioca fluido, e con lui in campo l' Inter ha vinto tutte le ultime sei partite), c'era grande attesa per la prova di Lautaro, e il 21enne argentino è entrato in quattro azioni chiave nella prima mezz'ora, gol compreso, con uno splendido assist per Gagliardini (sprecato) e una sassata da 20 metri di esterno collo, quasi senza caricare la fionda, che ha costretto Sportiello a uno zompo per deviare in corner. "El Toro" si è poi preso nella ripresa il suo gol, cui teneva immensamente e che l'ha commosso, con un'elevazione delle sue su cross di Keita, che poi ha chiuso la sua indimenticabile prima serata da goleador interista segnando il terzo, arrivando sull'orlo delle lacrime pure lui, dopo affondo e assist di Politano, imprendibile e infaticabile: il trio formato da questi ragazzotti non è affatto male. Alla fine Lautaro è uscito, lasciando spazio al fratello maggiore Mauro Icardi, che così ha festeggiato le 200 in A. Mercoledì, a Wembley, ci sarà bisogno di Maurito e degli altri: il Tottenham che ieri ha asfaltato il Chelsea di Sarri mette proprio paura", conclude Andrea Sorrentino.
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