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GdS – Inter, la “tensione” contraddistingue Conte: Antonio mai “censurato” anche quando…

Matteo Pifferi

Ecco l'analisi della Rosea in merito alla conferenza annullata da parte dell'Inter

"I cancelli di Appiano restano chiusi, le bocche anche. La vigilia dell’Inter è silenziosa come il paesino comasco che ospita il centro sportivo. Conte non parla, conferenza stampa annullata, telecamere spente e giornalisti che restano alla porta del centro Suning". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito alla conferenza stampa di Conte che è stata annullata per via della durissima lettera del Corriere dello Sport.

TENSIONE CONTINUA - La risposta dell'Inter è arrivata un giorno e mezzo dopo ma comunque è stata molto forte in un periodo di tensione continua. Conte più volte in stagione aveva mostrato "una certa irritazione nei confronti di parte della stampa, accusata di «fomentare l’odio» soprattutto quando si sottolineava il risentimento di parte della sua ex-tifoseria juventina. Lo stesso Antonio non aveva poi esasperato i toni, dicendosi tranquillo, quando erano poi spuntate vere minacce via lettera con proiettile. Ma sicuramente l’episodio non ha contribuito a rasserenare il clima", spiega la Gazzetta.

LA SCELTA DI CONTE - "La tensione a mille, inoltre, è una caratteristica del tecnico, che proprio tenendo tutti sulla corda, dai giocatori ai dirigenti, riesce a tirare fuori il massimo. Un’attenzione e tensione alta che chiede in primis a sé stesso. Ai nervi già tesi si è probabilmente aggiunta l’irritazione specifica per l’episodio, a cui si è deciso, proprio a ridosso dell’appuntamento con i microfoni, di rispondere così. Il tecnico, forte del grande lavoro fatto sul gruppo e dei risultati arrivati, in stagione non si è mai «censurato», anche quando si trattava di stimolare la società. E in questa occasione è credibile che abbia chiesto di essere tutelato così", chiosa la Rosea.