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"Oddio come rosicano gli esteti". Italo Cucci, sul Corriere dello Sport, ce l'ha con chi ha contestato a Conte il contropiede e il catenaccio. "Poi arriva l’Inter e li mette in ginocchio - tiè - rispolverando, unica, il grande calcio italiano. Non spesso, sta anche decenni a rimuginare i salmi dei turibolanti guardioleschi, macina allenatori e li fa salsiccia finché trova chi le porge l’occasione di vincere. Come il Conte pentito, che non ha ancora vinto lo scudetto ma coi quaranta euro che ha già in tasca mangia meglio che nelle piole juventine da dieci euro".
Il suo è un excursus su chi prima di Conte si è adattato a quel gioco lì. Da Herrera, passando per Trapattoni, fino a Mancini e Mourinho e scrive: "Tocca oggi all’Antonio Furioso, afflitto da cineserie prima cavillose poi dolorose cui ha risposto con l’ubiquità del Santo di riferimento - Antonio da Padova - e lo spirito d’adattamento dell’Italiano Inguaiato".
Il giornalista torna pure sulle critiche ricevute dall'Inter all'epoca del Triplete, col pullman messo di traverso davanti al Barcellona ed Eto'o a fare da Rolls Royce. E la chiusa dell'articolo è alla Cucci: "Quanto mi piace Conte che fa giocare come gli insegnarono prima d’essere il divo dell’Intensità, trovando all’improvviso anche la soluzione ai casi Perisic e Eriksen. Due problemi diventati due armi preziose. E che bello, adesso, sentire gli esteti cantare le lodi alla Beneamata diventata Bellitaliana. Con l’aria che tira costì bisogna darglielo, questo scudetto".
(Fonte: Corriere dello Sport)
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