Terza vittoria di fila per l'Inter che regola 3-1 il Bologna, consolida il secondo posto e mette pressione al Milan, impegnato a Genova contro la Sampdoria e ora con due soli punti di vantaggio sui nerazzurri. La squadra di Conte ha ripreso a macinare gioco, punti e gol, arrivando a 26 reti in 10 giornate: un record a livello europeo anche perché solo Bayern (34) e PSG (31) hanno fatto di meglio nei 5 maggiori campionati europei. "L’Inter ha ritrovato la retta via e ha confermato le impressioni di settembre, quando è stato giusto metterla in pole-position nella griglia di partenza del campionato. La squadra è forte e Conte le ha restituito solidità perché l’ha riportata nell’alveo di un 3-5-2 chiaro, senza equivoci, e ne ha così rafforzato le difese immunitarie", commenta la Gazzetta dello Sport che poi entra nel dettaglio del match e delle individualità.
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LUKAKU TOP - A fare la differenza contro il Bologna sono stati quei giocatori ai quali è chiesto il salto di qualità e le risposte sono state decisamente positive: il solito Lukaku ha aperto le danze ma poi è salito in cattedra Hakimi, criticato nelle ultime settimane ma autore di una doppietta che "spazza ogni dubbio sulla bontà del suo acquisto", commenta la Rosea.
RITORNO ALLE ORIGINI - La svolta, però, è stata anche tattica perché, dopo il tracollo con il Real di San Siro, Conteha abbandonato il tentativo di conversione in un tecnico "giochista" tornando al consueto 3-5-2 che ha dato segnali importanti in tutta la passata stagione e gli effetti sono stati evidenti sin da subito. "Oggi Conte non insegue più le chimere moderniste, si è riaffidato ai suoi codici classici. Basta costruzione dal basso, congelato il trequartista, e non ci riferiamo neppure ad Eriksen, ma all’idea che nel calcio «contiano» possa esserci un giocatore fluttuante tra centrocampo e attacco. Conte è ritornato al 3-5-2 puro, molto italiano, senza compromessi. Stretti, corti, ripartenti. Una formula semplice, dunque efficace", commenta la Rosea.
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