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La verità è che ormai Dimarco è uno degli elementi più determinanti nell’impianto di gioco di Inzaghi. Anche l'Inter ne ha riconosciuto il valore. Lo scorso dicembre, infatti, è arrivato il rinnovo di contratto fino al 2027, con ingaggio alzato fino a 4 milioni. La sua qualità più evidente è un piede sinistro fuori dal comune, ma possiede pure altre doti, come la visione di gioco, la capacità di inserimento in area e un fisico comunque importante. Con Bastoni, inoltre, ha creato un’intesa speciale, che, allargata a Mikhitaryan, ha permesso di costruire una catena di sinistra risultata spesso devastante. Non è un caso, insomma, che sui 20 segnati quest’anno dall’Inter, ben 8 siano nati dal lato mancino del campo. Dimarco ne ha ispirati direttamente un paio, firmando in prima persona il temporaneo pareggio nel derby. Ma era sostanzialmente così anche lo scorso anno: 6 centri e 8 assist. Peraltro, conseguenza anche di giocate che spesso non sono banali e che, quindi, diventano di difficile lettura per gli avversari. Un esempio su tutti: la clamorosa parabola da poco oltre la metà campo con cui beffò Turati, nel match casalingo contro il Frosinone nello scorso campionato. Solo che certe prodezze, per Dimarco, sono diventate quasi un’abitudine...".
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