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Inter, crisi attacco: ora serve una scossa. Con Correa le 3 punte non sono utopia

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L’Inter non segna da 403 minuti consecutivi. Un’involuzione inaspettata per la squadra di Simone Inzaghi, che ha bisogno di una scossa

Alessandro Cosattini

L’Inter non segna da 403 minuti consecutivi. Un’involuzione inaspettata per la squadra di Simone Inzaghi, che anche oggi ha il miglior attacco della Serie A con 55 reti all’attivo (seguono Lazio a 54 e Milan a 53). L’ultima rete risale a Napoli-Inter e porta la firma di Edin Dzeko, poi più nulla. A secco con Liverpool, Sassuolo, Genoa e Milan martedì. Adesso arriva la Salernitana, attesa venerdì a San Siro dai nerazzurri per la 28ª giornata di Serie A: Inzaghi si aspetta una svolta decisa dai suoi. La condizione fisica certamente non è ottimale visti i tanti impegni ravvicinati, ma l’Inter ora sembra “bloccata” psicologicamente più che in debito di energie. Questione mentale, pesa ancora il contraccolpo del derby di campionato, lo ha svelato ieri lo stesso Inzaghi. Serve una scossa con vista sull’impegno europeo con il Liverpool in programma martedì alle 21 e sulla corsa scudetto soprattutto.

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Con i recuperi di Robin Gosens e Joaquin Correa, una svolta può arrivare anche da modulo e atteggiamento dell’Inter. Con l’argentino, l’utilizzo di tre punte in contemporanea non è più utopia. Magari non dall’inizio, ma almeno a gara in corso e in alcune occasioni particolari, l’Inter può scendere in campo con tre giocatori offensivi in contemporanea, a costo di “sacrificare” un centrocampista (o Barella, molto stanco, o Calhanoglu, anche lui appannato ultimamente). Un’Inter a trazione anteriore, con un 3-4-2-1 o 3-4-1-2, per provare a ritrovare con continuità la via del gol, senza perdere l’equilibrio. La parola d’ordine è sicuramente sacrificio, da parte di tutti, in primis le punte. E certamente molto dipende dalla condizione fisica della squadra, ma è una via percorribile per le caratteristiche tecniche e tattiche dei giocatori.

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Correa o Sanchez dietro a Lautaro e Dzeko può essere una soluzione praticabile, idem la presenza contemporanea del Tucu e del Nino Maravilla dietro al Toro o al bosniaco. Sono tutti interscambiabili, senza dimenticare che è arrivato anche Caicedo a gennaio, diverso da tutti gli altri attaccanti per caratteristiche fisiche e tecniche. Difficile che Inzaghi opti per un’Inter più offensiva già dall’inizio con la Salernitana, ma a gara in corso o nelle prossime settimane è sicuramente una soluzione percorribile. Per dare un “piano B” all’Inter e provare a colpire le difese avversarie con maggiore imprevedibilità. Spesso osare paga e quest’Inter ora più che mai ha bisogno di una scossa e soprattutto di ritrovare i gol dei suoi attaccanti.

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