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Inter, quante crepe in difesa. Tabù derby per De Vrij, Skriniar e Bastoni in difficoltà

Andrea Della Sala

L'inizio di stagione dell'Inter ha evidenziato i problemi della retroguardia di Inzaghi che ha già incassato otto gol

Non è stata una bella Inter quella vista contro i Milan ieri sera. Ma a preoccupare Inzaghi è soprattutto la tenuta difensiva in questo inizio di stagione.

"Un’estate a parlare dei tormenti di Skriniar e dei soldi arabi in arrivo da Parigi, di milioni da rifiutare a qualunque costo per tenere ben saldo il muro. Poi ecco l’ultima settimana vissuta sul tira e molla surreale Acerbi sì-Acerbì no, e così l’Inter tutta ha forse perso di vista il quadro d’insieme. La fotografia di colpo sfuocata della difesa che fu: ne ha presi già otto, un quarto del totale dell’anno passato (32) ma in cinque partite appena. È un rumoroso passo indietro di un reparto che pareva di ferro e che, invece, si è scoperto fragile per colpe varie: poco protetto dai centrocampisti. Tremante sulla fascia sinistra, con un portiere che ha straperso la sfida col collega (da Maignan miracoli, da Handanovic no) e con centrali spaesati. Per uno dei tre, poi, il derby rischia di diventare materiale da psicanalisi: Stefan de Vrij ha ormai un rapporto complesso col Diavolo", analizza La Gazzetta dello Sport.

"L’olandese, scadenza 2023 e un rinnovo ancora da impostare, segnò un memorabile gol di testa ai rossoneri in una rimonta da 0-2 a 4-2. Dalla stagione scorsa, invece, errori e beffe: autogol all’andata e al ritorno la “girata” di Giroud che ha allontanato la seconda stella e complicato il suo rapporto con l’Inter. Da allora, il vecchio De Vrij, autoritario ed autorevole, si è visto poco, quasi mai. Stavolta la punta milanista non era di spalle, non si è dovuta “girare” come canta la curva sud milanista, però ha potuto mettere un altro pallone al veleno in piena libertà. Il 3-1 di Leao, invece, è stato una gara di velocità tra auto di diversa cilindrata: Bastoni-De Vrij hanno visto appena la targa del bolide portoghese. L’altro pezzo del trio, Milan Skriniar, non vive poi il momento di maggiore spensieratezza della carriera: è stato sballottato per settimane tra Milano e Parigi e anche il suo rinnovo rischia di diventare materiale incandescente da qui a gennaio. Quelli del Psg sono appostati come avvoltoi, a lui il compito di isolarsi e tornare alle sue altezze. E, magari, trascinare pure i compagni", chiude il quotidiano.