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GdS – Due volte l’Inter nel diario di questo strano 2020 mezzo pieno e mezzo vuoto

La stagione del covid e la stagione della finale di Europa League: per l'Inter un bilancio tutto sommato comunque da non buttare

Eva A. Provenzano

La Gazzetta dello Sport ha stilato un diario con i principali episodi di questo 2020 stranissimo. Due quelli che riguardano l'Inter. Quello del 13 giugno 2020. Semifinale di ritorno della Coppa Italia, al San Paolo.

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Segna Eriksendalla bandierina, Brozovic festeggia con lui e tocca il gomito del danese con un pugno. Si era tornato a giocare dopo mesi di lockdown ed era un'atmosfera particolarissima. Era l'inizio di un'estate di calcio, stranissima, diversissima. Fino a che gli abbracci non sono tornati nelle partite: quelli in campo hanno resistito a tutto, pure ai protocolli. Ma fanno da cornice ad un momento di gioia in mezzo a stadi deserti e senza la parte che tante volte ha saputo essere la migliore, quella del tifo.

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La seconda immagine è quella di un'Inter che in Germania subisce una specie di strappo con Conte, a Dortmund, dopo la partita con il Borussia e l'eliminazione in CL. E sempre in Germania arriva la finale di Europa League. Là escono fuori le contraddizioni nerazzurre: Lukaku, che aveva trascinato tutti, si ritrova a fare autogol nella finale persa col Siviglia. "Ma finale, secondo posto in campionato e crescita di personalità hanno permesso a Conte di chiudere in attivo il primo bilancio". Da lì sembrava che l'Inter dovesse ripartire alla riscossa, ma è arrivata l'eliminazione in Champions. Le ultime sette vittorie in campionato invece le hanno permesso di essere seconda in classifica a meno uno dal Milan. Ma c'è ancora la possibilità di ribaltare la situazione nel 2021 dopo un 2020 mezzo vuoto e mezzo pieno.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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