Nato a Bernal il 12 giugno del 1979 Diego Milito è cresciuto con il pallone ai piedi e la voglia di sfidare il mondo, di conquistarlo. La sua passione l’ha guidato fin da bambino, da quando a nove anni è entrato nelle giovanili del Racing de Avellaneda al viaggio verso l’Europa nel 2004 prima al Genoa, poi al Saragozza quindi di nuovo nel club ligure dove dopo una stagione incredibile il destino l’ha portato a vestire la maglia nerazzurra. L'Italia faceva parte della sua storia ancora prima del suo arrivo: il paese di origine dei nonni paterni era infatti Terranova da Sibari, in Calabria.
"Per il secondo gol della finale di Champions League bisogna riavvolgere il nastro e tornare al 2001 Racing-Lanus 2-0, penultima giornata dell’Apertura", aveva raccontato Milito nel format Letters to Inter. "Erano 9 anni che pensavo a quell’azione: al Cilindro de Avellaneda punto il difensore, finta a uncino, rientro ma con la palla che mi rimane sul destro. Tiro quasi di esterno, traversa, Chatruc segna sulla ribattuta. A Madrid la mia finta su Van Buyten è stata identica a quella di quel giorno: sono stato solo più bravo a riuscire a tenere la palla alla distanza giusta per aprire il piatto sul secondo palo. In quel momento ho abbracciato idealmente i tifosi nerazzurri di tutto il mondo". Nel segno del destino: l'1 novembre 2015, con la maglia del Racing, Milito segna una doppietta contro il Crucero e lascia il campo a 10 minuti dalla fine. Al suo posto fa il suo esordio nel calcio professionistico l'attuale capitano nerazzurro: Lautaro Martinez.
(Inter.it)
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