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Getty Images
L'Inter ha disputato una bruttissima partita, sotto il punto di vista del gioco e anche dell'atteggiamento. Una timida reazione ha portato all'1-1, ma poi poco altro. Tutta la squadra non ha girato, sorprende come la difesa sia andata un po' nel pallone.
"La stessa squadra che mercoledì aveva messo la museruola al terribile Haaland e avevo tolto di mano il pennello agli artisti di Guardiola, ieri ha passato la serata a rincorrere i rivali su e giù: erano diavoli, erano incubi. L’Inter ha ricevuto una grandinata di tiri e alla fine ha raccolto un paio di palloni dalla porta di Sommer: a ripensarci, potevano essere molti di più. La difesa interista ad altezza Champions si è così sbriciolata in campionato contro una squadra che prima del derby pareva sull’orlo del precipizio. Il reparto che aveva fatto le fortune di Inzaghi ha sofferto sia per colpe proprie, per disattenzioni sparse di quasi tutti, ma anche per il poco aiuto del resto della compagnia", analizza La Gazzetta dello Sport.
"La squadra tutta era stanca, e parecchio svagata, e così si è consegnata a un Milan sorprendente. In più, certi numeri molto lontani dall’anno della stella potrebbero iniziare a preoccupare: cinque reti subite, la media di una a partita. Giusto per dare un’idea, nell’anno dello scudetto erano state 22 in 38 partite. E queste due nel derby sono pure le prime della stagione arrivate in casa. San Siro pareva una fortezza imponente, non attaccabile, almeno a ripensare allo scontro diretto con l’Atalanta, dominato senza che la Dea le facesse nemmeno il solletico. Senza che ci fosse Haaland in campo a catalizzare l’attenzione, il trio Pavard-Acerbi-Bastoni è stato comunque disorientato dal modulo con quattro giocatori offensivi rossoneri", aggiunge il quotidiano.
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